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Sostenibilità sociale e ambientale

Il “Niño”: acqua e fuoco distruttori

Un continente in ginocchio, 10 milioni di persone alla fame. Bruciate le riserve di caffé e cereali. E anche la pesca...

di Carlotta Jesi

Furono alcuni pescatori ecuadoregni e peruviani che, rilevando un anomalo riscaldamento del Pacifico durante le feste di Natale, chiamarono ?El Niño?, il Bambin Gesù, lo strano fenomeno che provoca un alternarsi di piogge torrenziali, uragani, inondazioni e siccità. Il nuovo Niño che dal marzo 1997 sta danneggiando l?agricoltura e la pesca in tutta l?America latina non è solo il più grave Niño del secolo, ma è pure responsabile di gran parte degli sconvolgimenti climatici dell?ultimo anno in tutto il mondo, dalle grandi inondazioni dell?Asia agli uragani della Florida. I cambiamenti climatici causati dal Niño generano infatti reazioni a catena che hanno rovinato i raccolti di grano, zucchero, caffè e cacao, ?cuocendo? i pesci che vivono lungo le coste del Cile, del Perù e dei Caraibi. Il clima caldo e secco ha favorito gli incendi nelle foreste; il conseguente aumento di ossido di carbonio nell?atmosfera a sua volta danneggia l?agricoltura e diminuisce la produzione di cibo. La siccità seguita alle piogge torrenziali ha distrutto i campi di cereali, fagioli, caffè, canna da zucchero e banane di Argentina, Brasile, Colombia, Bolivia, Venezuela, Perù, Cile, Costarica, Cuba, Repubblica Domenicana, Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Haiti e Nicaragua. E la situazione non è migliore per la pesca, che nel Sudamerica raggiungeva il 20% della produzione mondiale. Così gli effetti del Niño si fanno sentire anche sui mercati mondiali. Meno zucchero, caffè, olio di semi e pesce significa infatti prezzi più alti e minori esportazioni. Se, come sembra, gli effetti del Niño dovessero continuare a lungo, si creerebbero emergenze difficilmente affrontabili. Particolarmente grave la situazione del Brasile, per il quale la Fao ha lanciato uno speciale allarme. Le conseguenze degli sbalzi climatici hanno infatti colpito dieci milioni di persone di cui cinque si trovano quasi senza cibo. La siccità causata dal Niño nel nord della Paese ha dimezzato i raccolti agricoli. Nelle zone di Alagoas, Bahia, Cearà, Pernambuco, Piaui, Sergipe, Paraiba e Rio Grande do Norte la siccità rischia di protrarsi fino a marzo 1999 prospettando una vera propria ?emergenza fame?.


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