Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

Immigrazione: Ue, regolarizzare chi denuncia passatori

E' il senso della direttiva approvata oggi dalla Commissione europea, e che contiene misure simili ad alcune disposizioni già adottate in Italia e in altri tre paesi dell'Ue

di Redazione

Bruxelles vuole far concedere in tutta l’Ue una carta di soggiorno temporaneo a quei clandestini che collaborino con le autorità nazionali nella lotta contro l’immigrazione illegale o la tratta di esseri umani. E’ il senso di una proposta di direttiva approvata oggi dalla Commissione europea, e che contiene misure simili ad alcune disposizioni già adottate in Italia e in altri tre paesi dell’Ue. La lotta contro la tratta di esseri umani e contro l’immigrazione illegale, ha sottolineato il Commissario Ue alla giustizia e affari interni, Antonio Vitorino, può essere efficace soltanto se si adottano ”obiettivi e strumenti giuridico-amministrativi al livello dell’Unione. I criminali che perpetrano questi atti odiosi sono organizzati in reti transnazionali: non si può permettere che essi approfittino delle differenze tra le rispettive leggi nazionali – ha aggiunto – per sfuggire alla giustizia”. Gli immigrati clandestini molto spesso ”esitano” a collaborare con le autorita’ ”poiché si trovano in una situazione di soggiorno irregolare”, ricorda in una nota dell’esecutivo Ue illustrando la proposta di direttiva che punta a spezzare la paradossale solidarietà tra sfruttati e sfruttatori. Per ”evitare abusi” nella concessione della carta di soggiorno ”della durata di sei mesi rinnovabile per altri periodi semestrali”, spetterà alle autorità degli Stati membri pronunciarsi su tre criteri necessari per il rilascio del permesso: ”utilità della presenza” della vittima, la sua ”chiara volontà di cooperare” ad esempio sporgendo denuncia contro i ‘passatori’ e ”rottura di ogni legame” con loro. Tre le fasi in cui si articolerà la procedura, se il Consiglio dei ministri dell’Ue appoggerà la proposta: informazione della vittima, periodo di riflessione di 30 giorni in cui il clandestino valuterà i rischi che corre denunciando i trafficanti e, infine, la decisione relativa al rilascio della carta di soggiorno. Durante il periodo di riflessione, precisa ancora il comunicato, l’extra-comunitario dovrà essere assistito e non potra’ essere espulso. In questa fase, l’autorità incaricata dell’indagine o del procedimento giudiziario dovrà pronunciarsi sui tre ”criteri” (utilità delle informazioni fornite, volonta’ di cooperare e rottura dei legami con i criminali). Con il rilascio della carta di soggiorno, precisa Bruxelles, gli Stati membri autorizzano l’accesso dell’ex-clandestino al mercato del lavoro, alla formazione professionale e all’istruzione, ed anche a cure mediche primarie. La direttiva fa parte di una piu’ ampia strategia per ”affrontare alla radice l’immigrazione illegale”. Oltre che in Italia, ”disposizioni simili” a quelle delineate dalla Commissione Ue sono già in vigore anche in Spagna, Belgio e Olanda e sono in arrivo in Francia e Grecia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA