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Alleanza contro la Povertà: «Servono correttivi su reddito di cittadinanza e politiche di inclusione»

Il reddito di cittadinanza non ha cancellato la povertà. Per questo l'Alleanza ribadisce con forza la necessità di mantenere lo stanziamento di risorse previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno e di mettere in atto i correttivi volti al raggiungimento delle persone escluse o penalizzate dai parametri di accesso e di erogazione della misura, come i senza dimora

di Redazione

L’Alleanza contro la povertà in Italia – che dal 2013 si occupa della promozione di politiche di contrasto alla povertà assoluta – in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, auspica che già dalla predisposizione della legge di Bilancio si realizzi un confronto con il Governo per la definizione delle politiche necessarie a contrastare il dramma della povertà assoluta che troppe persone, ancora oggi, vivono nel nostro Paese e che non è adeguatamente affrontato.

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza, nonostante l’importante stanziamento di risorse che ha ampliato la platea dei beneficiari e l’importo del contribuito economico, non ha cancellato la povertà. Per questo si ribadisce con forza la necessità di mantenere lo stanziamento di risorse previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno e di mettere in atto i correttivi volti al raggiungimento delle persone escluse o penalizzate dai parametri di accesso e di erogazione della misura, come i senza dimora. L'Alleanza chiede, inoltre, che una particolare attenzione sia dedicata all’implementazione dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa, con il necessario rafforzamento dell’infrastruttura dei servizi pubblici territoriali – a partire da quelli sociali – per un’adeguata presa in carico dei soggetti in condizione di disagio economico.

I dati diffusi da INPS sull’erogazione del Reddito di Cittadinanza mostrano come sia indispensabile mantenere la dotazione prevista sul Fondo dedicato. Gli eventuali risparmi di spesa – dovuti a un minore numero di beneficiari rispetto alle stime iniziali – andrebbero indirizzati alla necessaria rimodulazione della scala di equivalenza, attualmente penalizzante per i nuclei numerosi e con minori, e all’estensione della misura ai cittadini extracomunitari, discriminati in modo inaccettabile dalla normativa in essere, a cominciare dall’emanando decreto sulle certificazioni richieste.

L’Alleanza, infine, nel sottolineare la centralità della rete dei servizi pubblici sul territorio e la necessità della loro azione integrata nel rispondere alla multidimensionalità della condizione di povertà, auspica che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali emani al più presto il decreto di riparto dei Fondi previsti per il 2019 destinati al rafforzamento dei servizi. Fondi che, seppur ancora insufficienti, sono indispensabili a sostenere il processo di rafforzamento della rete territoriale necessario a realizzare percorsi di inclusione rispondenti ai bisogni di ciascun nucleo in condizione di disagio.


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