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Concorsi, posti per chi ha fatto il Servizio civile

Approvato al Senato un testo che introduce la riserva del 15% dei posti nei concorsi pubblici per chi ha portato a termine senza demerito l'esperienza del Servizio civile universale

di Veronica Rossi

Il Governo ha deciso di premiare i giovani che hanno scelto di dedicare un periodo della propria vita al Servizio civile universale: d’ora in poi a chi ha portato a termine senza demerito questa esperienza sarà riservato il 15% dei posti nei concorsi pubblici.

Il Senato, infatti, ha votato la fiducia all’esecutivo sull’approvazione senza emendamenti né articoli aggiuntivi del testo di conversione del Decreto legge 44 del 22 aprile del 2023 sulle pubbliche amministrazioni, che è andato a modificare il Decreto legislativo 40 del 7 marzo 2017, proprio la norma che aveva istituito il Servizio civile universale. Il testo, che ha già ricevuto l’approvazione della Camera ed è quindi da considerarsi definitivo, verrà pubblicato nei prossimi giorni in gazzetta ufficiale; la riserva del 15% riguarda il personale non dirigenziale, per le pubbliche amministrazioni ma anche per le aziende speciali e le istituzioni strumentali all’attività degli enti locali.

“Con l'istituzione di una riserva di posti del 15% nei concorsi pubblici per i volontari che hanno concluso il servizio civile, si raggiunge un risultato importantissimo nella promozione e valorizzazione del servizio civile in Italia. Apprezziamo l'impegno del Ministro per lo Sport ed i Giovani, Andrea Abodi, nel portare avanti questa iniziativa attesa da tutto il mondo del Servizio Civile Universale, che avvalora l'importanza e il ruolo dell’istituto nella cultura, nella politica e nell’opinione pubblica italiana. Si tratta di una previsione che va nella direzione, da noi auspicata, di rendere il Servizio Civile una politica sempre più strutturale del nostro Paese". E’ il primo commento di Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum Nazionale del Servizio Civile, all’indomani dell’approvazione in via definitiva in Senato del Decreto-legge n. 44/2023.

“Questa norma può costituire inoltre un forte incentivo, soprattutto in un periodo di contrazione delle domande presentate dai giovani, e un autentico riconoscimento dell’impegno e del servizio alla Patria che ogni anno rendono decine di migliaia di operatori volontari. Confidiamo pertanto in una piena ed immediata attuazione da parte di tutta la pubblica amministrazione nazionale e locale” conclude Borrelli.


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