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Lavoro batte omofobia

Al via Smile +, progetto di Croce Rossa Italiana per provvedere alla formazione professionale e all’inclusione lavorativa delle vittime di discriminazione

di Alessio Nisi

Si può fare inclusione e combattere forme di discriminazione che colpiscono in particolare le persone Lgbtqi+, puntando anche su lavoro e formazione. È questo in estrema sintesi l’obiettivo di Spazio +, progetto messo in campo dalla Croce Rossa, che è concretamente uno sportello di accoglienza e indirizzo, ma anche un ponte tra reti diverse (Terzo Settore, imprese, enti pubblici). Per fare cosa? Attivare un canale di prossimità che funzioni da sentinella per chi è vittima di violenza omofoba (anche attraverso il 1520, il numero antiviolenza di Cri), uno di ascolto, di valutazione e indirizzo (operativo, lo sportello della Croce Rossa a Roma e Civitavecchia) e le aziende partner del progetto, in grado di offrire percorsi di formazione e di accesso al lavoro. Obiettivo di Spazio +? 50 percorsi di reinserimento avviati, da qui a dicembre.

Spazio Plus ha lo scopo di potenziare ed integrare i servizi di Cri in favore della popolazione Lgbtq+ in condizioni di difficoltà sociale, per favorirne l’inclusione attraverso interventi di supporto psicologico, orientamento legale, servizio sociale, orientamento al lavoro, ai percorsi formativi e all’autonomia abitativa

Felice Pistoia, commissario di CRI Roma

All’inizio è stata Casa Refuge

Per inquadrare il progetto Spazio + è utile fare un piccolo punto. L’iniziativa segue e sviluppa Casa Refuge Lgbt, casa di accoglienza e protezione temporanea della Croce Rossa Italiana, nata nel 2016 per offire ospitalità e un ambiente dove trovare sostegno e rispondere alle esigenze di protezione per vittime di omotransfobia e persone discriminate (fra i 18 e i 26 anni), o a rischio di violenza, per motivi connessi all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

«Un’iniziativa – spiega Niccolò Garito, responsabile area sociale Cri – nata da una riflessione interna rispetto a esigenze specifiche rilevate nella società». Dal 2016 al 2021 la Casa ha accolto 50 persone, 17 italiani e 33 stranieri. Dopo Casa Refuge è nata Casa +. «Abbiamo proseguito nel 2020-2021 in questo percorso insieme alle associazioni che si occupano del tema – spiega Debora Diodati, Vice Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana – e avviando anche una collaborazione a livello nazionale». Secondo i dati di Croce Rossa sono stati 26 ragazzi che hanno trovato un’occupazione e sono autonomi.

Ci siamo chiesti cosa fare per rispondere alle discriminazioni abbiamo risposto con il “fare” e azioni concrete

Debora Diodati, Vice Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana

Come funziona Spazio +

L’esperienza maturata con Casa Refuge e Casa + è stata un po’ la traccia che ha dato vita a Spazio +. Lo sportello è aperto a Roma dal lunedì al venerdì in via Ramazzini, mentre a Civitavecchia è operativo il venerdì. A raccogliere le segnalazioni di violenze e abusi è il 1520 il numero antidiscriminazione della Cri. Ma non è l’unico canale. Possono essere anche le associazioni partner che fungono da sentinella. Accolta la segnalazione, c’è un primo colloquio con la psicologa e l’assistente sociale che stilano un progetto di intervento. Da ultimo si mette in moto la rete dei servizi territoriali.


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