Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Parlano gli esclusi: il pasticcio dei due codici fiscali per il Cottolengo

Tra gli 8.291 enti esclusi dal 5 per mille edizione 2022 c'è anche la realtà fondata da san Giuseppe Benedetto Cottolengo, che opera al fianco dei malati bisognosi. L'avevano scelta 3.162 contribuenti, destinandole 106.935,62 euro. L'ente spiega che da alcuni anni all'ente morale si è affiancata anche di una fondazione onlus e che dal 2022 solo quest'ultima poteva ricevere il 5 per mille. Spiegarle ai sostenitori che solo uno dei due codici fiscali portava a buon fine la firma, però, non è stato semplice soprattutto nell'impossibilità di conoscere i nominativi di chi destina il 5 per mille

di Redazione

Ben 8.291 enti esclusi, 400mila italiani che non vedranno destinato il loro 5 per mille ma invece lo lasceranno – a dispetto delle loro intenzioni – nelle disponibilità dello Stato: si tratta di 15 milioni di euro, al netto di eventuali ricorsi e correzioni. Sono i numeri dell'elenco degli esclusi dal 5 per mille 2022 dell'Agenzia delle Entrate (lo trovate QUI): cifre che fanno saltare sulla sedia. Ancora di più, se si contano gli enti esclusi dal 5 per mille del 2021: appena 1.633. Che cosa è successo?

Una delle ragioni di tale esplosione degli esclusi è stata la necessità dirimente di iscriversi al Registro Unico del Terzo settore-Runts (per trasmigrazione o per iscrizione) per poter accedere al 5 per mille. È successo che associazioni di promozione sociale-Aps e organizzazioni di volontariato-Odv sono state trasmigrate automaticamente, per le onlus è stato fatto un emendamento di proroga, mentre per gli enti inclusi nell’ex elenco del volontariato ma non onlus (vale a dire le fondazioni che svolgono attività nei settori onlus) senza l’iscrizione entro il 31 dicembre 2022 in una sezione del Runts è scattata l’esclusione dal contributo del 5 per mille. Stra-annunciata, su questo nulla si può dire, ma gli effetti collaterali sono comunque rilevanti.

Tra enti che hanno scelto di prendersi del tempo per ponderare la scelta e altri che sono rimasti impigliati nella rete della burocrazia, abbiamo chiesto ad alcuni dei primi dieci esclusi dell'elenco degli Ets le ragioni che hanno portato a questo dato di fattto. Enti che da soli "valgono" 2.369.055,52 euro, destinati da 96.215 contribuenti: quasi un decimo delle firme e un sesto dell’importo che resta allo Stato. Fra loro c'è anche la Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo.

Il nodo del doppio codice fiscale

La Piccola Casa della Divina Provvidenza, spiegano dall'organizzazione, «è un ente morale» che «dispone da un po' di anni anche di una fondazione onlus sulla quale possono essere canalizzati i contributi del 5 per mille». Poiché, come noto, «la recente modifica della normativa non da più diritto agli enti non del Terzo settore o non onlus di far parte degli elenchi dei soggetti che possono richiedere il 5 per mille», l'organizzazione ha «cercato di comunicare al meglio a tutti i sostenitori la necessità di effettuare le destinazioni del 5 per mille solo sul codice fiscale della Fondazione Cottolengo onlus, che peraltro si trova anche in calce alla firma delle nostre mail. Fino alla precedente modifica della normativa invece la Piccola Casa della Divina Provvidenza riceveva il 5 per mille su entrambi i canali», quindi sia come ente morale che come fondazione.

Ets, un passaggio non semplice

Per la Piccola Casa «la valutazione della trasformazione in Ets non è semplice. Occorre guardare l’intero perimetro delle attività per decidere opportunamente». È un tema sul quale, assicurano, stanno lavorando.

Il rammarico di una comunicazione inefficace

Al Cottolengo sottolineano inoltre di aver «cercato di comunicare al maggior numero di persone possibile la possibilità di contribuire agli scopi della Piccola Casa attraverso la fondazione». Uno sforzo che tuttavia si riconosce che «non è stato sufficiente». A complicare le cose il fatto di non sapere chi sono i contribuenti che hanno destinato in passato il 5 per mille al Cottolengo, né quelli che lo hanno fatto nel 2022: «Se potessimo sapere chi sono queste persone, in qualche modo comunicheremmo il nostro rammarico per non essere riusciti a comunicare bene la necessità di utilizzare solo il codice fiscale della Fondazione Cottolengo Onlus».

Il danno da mancate risorse

Certo. C'è la consapevolezza che il mancato introito del 5 per mille peserà. «Anche se in parte attraverso la campagna di comunicazione è stato un po’ compensato con la Fondazione. Sicuramente – aggiunge la Piccola Casa della Divina Provvidenza – dovremmo stare più attenti all’efficienza dell’allocazione delle risorse in un anno che si presenta difficile anche sotto il profilo geopolitico e macroeconomico». Fare ricorso? C'è una valutazione in corso, ma anche questa consapevolezza: «La norma purtroppo era abbastanza chiara».

La foto in apertura è di www.cottolengo.org


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA