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L’impresa sociale insegnala in classe

Gli universitari e i ragazzi degli ultimi anni delle superiori potranno imparare come si lavora nel non profit. Una scommessa da ventun miliardi che coinvolgerà 25 mila giovani e 1.700 nuove aziende.

di Francesco Maggio

Da circa dodici anni la l?Ig – Società per l?Imprenditorialità giovanile svolge il compito di ?scovare? vocazioni imprenditoriali e, se ve ne sono le premesse necessarie, di fornirne sostegno finanziario ed orientamenti giuridico-economici. I brillanti risultati conseguiti su questo fronte sono oggi quantificabili nell?ordine di 5.200 progetti valutati (di cui 1.300 approvati), 3.700 miliardi di investimenti effettuati, 24.000 nuovi posti di lavoro creati, 750 nuove imprese attive con oltre 1.500 miliardi di fatturato. In linea con questa storia di successi conseguiti nel campo dell?economia profit, da qualche anno l?Ig ha cominciato ad operare anche nel settore dell?impresa sociale. Dopo aver contribuito alla realizzazione di molteplici progetti d?impresa sociale sotto l?egida della legge 608/96, che la incarica di promuovere e finanziare altre forme di lavoro autonomo comprese quelle senza fine di lucro, oggi l?Ig si cimenta in un nuovo ambizioso programma: promuovere tra gli studenti universitari e del penultimo anno delle scuole superiori la costituzione di laboratori permanenti per la creazione e gestione d?impresa in ?ambiente protetto? (al riparo, cioè, dei reali rischi che la vita d?impresa comporta sebbene le aziende saranno organizzate sullo schema di vere e proprie società di capitali). A tal fine è nata Ig students , divisione non profit della società, presentata nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma il 7 luglio scorso presso il ministero della Pubblica Istruzione, dell?Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (coinvolto anch?esso nell?iniziativa attraverso una serie di convenzioni stipulate con Ig students). I termini del progetto sono quantomai significativi: Ig students prevede di impegnare nei prossimi tre anni scolastico-accademici circa 21 miliardi di lire, per una metà di provenienza pubblico-comunitaria e per l?altra di origine privata grazie al sostegno offerto da una dozzina di sponsor. Con queste risorse verranno costituite 1.700 imprese in ambiente protetto (200 nel 1998, 500 nel 1999, 1.000 nel 2000) e saranno coinvolti nell?operazione 25.500 studenti equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale e 1.700 tutor e docenti di coordinamento. Dopo cinque anni dalla partenza, una volta che il programma sarà entrato a regime, Ig students conta sul conseguimento annuale dei seguenti risultati: 3.750 imprese costituite, 56 mila studenti coinvolti, 3.750 tutors dediti all?attività di assistenza alle imprese, 1.000 insegnanti/docenti universitari coordinatori tra il programma Ig students e quello scolastico-accademico, 22,5 miliardi di fatturato totale generato dalle imprese nell?arco di nove mesi, 3.750 miliardi di capitale investito. Si può evincere facilmente leggendo queste cifre che, evidentemente, la sfida lanciata dalla Ig va ben al di là del mero proposito di avvicinare un target determinato di studenti al mondo del lavoro, bensì mira a coinvolgere l?intero universo del non profit in ordine alle sue capacità di saper coniugare spirito imprenditoriale e solidarietà attivando, al riguardo, ogni possibile collaborazione con le imprese ?tradizionali? e le istituzioni scolastiche. Per informazioni rivolgersi a Ig S.p.a., tel. 06/88311.1, fax 06/88311.438


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