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L'appuntamento

La sfida dell’incertezza? La migliore energia per crescere

È il tema di "Il mio posto nel Mondo", evento per i ragazzi delle scuole secondarie, organizzato dal Museo del Risparmio, istituito da Intesa Sanpaolo, il 4 e 5 dicembre. Quest'anno a tema l'incertezza, con le testimonianze di chi - sportivi, scienziati, cuochi - ha saputo farne un'opportunità

di Alessio Nisi

L’incertezza può trasformare la sfida dell’ignoto in un’occasione di crescita personale. Questo il filo conduttore dell’ottava edizione di Il mio posto nel mondo, festival organizzato dal Museo del Risparmio (iniziativa di Intesa Sanpaolo), in programma 4 e 5 dicembre. La due giorni, dal titolo Fare o non fare, è stata realizzata in collaborazione con la fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e la fondazione Teatro Grande di Brescia, in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Le testimonianze

In particolare il Museo del Risparmio e le due Fondazioni propongono agli studenti delle scuole secondarie di II grado le storie e le testimonianze di chi ha fatto dell’incertezza un’opportunità di sviluppo. Nella passata edizione hanno partecipato circa 8mila studenti, collegati da tutta Italia.

Le due giornate

La mattinata del 4 dicembre si tiene al Museo del Risparmio di Torino e presso il Teatro Grande di Brescia (fra gli ospiti Anna Torretta, alpinista e pluricampionessa italiana di arrampicata su ghiaccio), mentre la seconda giornata, il 5 dicembre (intervengono anche Ivan Pelizzoli, ex calciatore Professionista e responsabile organizzativo del settore giovanile dell’Atalanta, Maria Rita Spada, fisica e ricercatrice nel campo delle telecomunicazioni e Alfredo Russo, chef stellato), è in agenda al Museo del Risparmio e presso il Teatro Donizetti di Bergamo (entrambi gli appuntamenti si potranno seguire anche online). 

Nella due giorni si parlerà di come l’incertezza ci spinga a farci domande sul presente, sul passato, sul futuro: spesso ci è antipatica o sgradevole, come diceva Voltaire, perché ci obbliga a vagare in un universo troppo grande e mal definito. La certezza, al contrario, pur non esistendo, ci rassicura. Ma, è l’incertezza che ci porta, a esplorare nuove strade, a osservare il mondo con occhi nuovi e distaccati dai vecchi schemi e retaggi culturali. In un’epoca in cui tutto scorre e cambia repentinamente tendiamo a pensare che le generazioni precedenti fossero facilitate da relazioni personali e di lavoro più stabili e che la vita fosse più semplice. Si tratta di un’illusione legata al punto di vista.

L’imprevedibilità

Le nostre vite sono sempre state caratterizzate da una buona dose di incertezza e i fenomeni naturali e umani sono sempre stati difficili da anticipare perché sono caratterizzati da una buona dose di imprevedibilità. Anche quando programmiamo e pianifichiamo, siamo spesso costretti a rivedere i nostri passi per cercare di superare gli ostacoli imprevisti che ci separano dall’obiettivo. La storia ci insegna che i momenti maggiormente creativi dell’arte, del pensiero, della letteratura, così come quelli legati alle scoperte, sono quelli caratterizzati dal cambiamento dei punti di riferimento.

Il valore dell’incertezza

È in periodi di grande incertezza e di transizione verso nuovi paradigmi che operano Leonardo da Vinci, Machiavelli, Botticelli, Lorenzo de’ Medici, Newton, Galilei, Einstein e molti altri, e che si fanno scoperte come la radio e il cinema. La chiave di volta per sbloccare queste opportunità è una sana cultura dell’errore e il saper riconoscere gli sbagli come parte del percorso di crescita personale. Il viaggio della vita ci affascina perché la strada che ci porta a evolvere e scoprire il nostro posto nel mondo è, e rimarrà, incerta.

In apertura foto per gentile concessione di Intesa Sanpaolo


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