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Solidarietà & Volontariato

La solitudine? Si vince col pony

Un agosto meno duro per gli anziani di 7 città. Grazie a Tim e ai volontari col cellulare, che hanno risposto a seimila chiamate. Di chi cercava aiuto e di chi telefonava solo chiaccherare

di Massimiliano Franceschetti

Risiede soprattutto a Roma, ma anche a Milano e Napoli, alza la cornetta la mattina dalle 9 alle 12 e chiama perché, prima delle necessità mediche e dell?acquisto del pane, si sente solo e desidera stare in compagnia. E addirittura, come è successo sotto il Vesuvio, vuole conoscere coetanei per far proposte di matrimonio. È questo l?identikit dell?anziano italiano che per tutto il mese di agosto ha contato sull?apporto dei ?Pony della solidarietà?, un gruppo di ragazzi volenterosi voluto dalla Telecom Italia Mobile in collaborazione con oltre 20 associazioni di volontariato (tra cui Caritas, Auser e San Vincenzo) e con gli assessorati alle Politiche sociali di sette città italiane per dare una mano agli over 65. Il bilancio finale dell?iniziativa è senza dubbio positivo: in 30 giorni i sette numeri telefonici attivati nelle città hanno ricevuto circa ottomila richieste, in gran parte soddisfatte (oltre seimila) grazie alla disponibilità di decine di volontari e ai fondi e mezzi messi a disposizione dalla Tim (un miliardo e 150 milioni e circa cinquecento telefoni cellulari Gsm già attivi, utilizzabili attraverso carte prepagate) per soddisfare in tempo reale le esigenze dei tanti anziani senza vacanze (il 70% dei dodici milioni presenti in Italia). «La ricerca di un nuovo sviluppo della società italiana richiede a tutti i soggetti di creare insieme più libertà e più solidarietà», ha sottolineato Giuseppe Sammartino, segretario generale di Tim, «il nostro è un esempio di come il privato economico possa lavorare con il privato sociale, sostenendo le iniziative delle istituzioni pubbliche a tutela delle fasce più deboli della società. Speriamo che l?iniziativa attiri in futuro anche l?interesse di altre aziende». L?andamento delle chiamate ha raggiunto il suo picco, come era prevedibile, nelle due settimane centrali di agosto. A Napoli tra il 10 e il 17 quasi 240 telefonate sono state fatte per sentire una voce amica. A Milano va invece il primato dei contatti per chiedere piccoli acquisti e un giro al supermarket per le cose da mangiare. Un salto in farmacia per prendere i medicinali è stato invece più volte chiesto a Bologna e Venezia. Non sono mancate le richieste ?burocratiche?(frequenti soprattutto nelle grandi città) come, per esempio, il pagamento di bollette o il ritiro delle pensioni agli sportelli postali. Ma l?utilità di una parola o di un gesto di conforto a volte può prendere sembianze particolari. «Non c?è infatti solo il deserto della metropoli e degli uffici periferici chiusi a dettare le domande e il bisogno di aiuto», spiega Tonino Bettanini, che ha curato l?ufficio stampa del progetto, «molto spesso sono infatti pervenute richieste più amene, legate insomma al tempo libero da gestire e da far trascorrere con un po’ di allegria». E così è successo che a Palermo una signora si è fatta leggere ogni giorno qualche pagina dei libri della Tamaro, ricordando all?operatore di turno il numero della pagina su cui si era interrotto il racconto; che qualcun altro si è innamorato dell?imitazione di Verdone fatta da un pony solidale o che a Torino un pensionato ha chiesto più volte una radicale pulizia dei vetri dell?appartamento. Le città assistite Anziani residenti Percentuale sul totale % Torino 241.152 26.14 Milano 375.522 28.82 Venezia 59.717 20.06 Bologna 125.669 32.73 Roma 489.858 17.04 Napoli 227.313 21.6 Palermo 163.000 23.6 L’opinione Cresce la fiducia Ottomila telefonate in soli trenta giorni sono un bel numero. Questo dato significa due cose: da una parte che bisogna lavorare ancora tanto per alleviare il disagio della terza età e dall?altra che la qualità del servizio offerto anche grazie all?aiuto delle tecnologie e dei contributi messi a disposizione dalle aziende profit va sempre migliorando. Gli anziani si fidano quindi di più sia dei volontari sia di chi propone loro un servizio utile. Ora, però, servirà continuità nel corso dell?anno. A Roma intanto aumentano i segnali positivi: un forte impegno viene dai volontari della Croce Rossa che girano sui motorini anche in inverno. E il Comune intende moltiplicare le energie: presto apriremo il centesimo centro anziani e prepariamo un autunno ricco di iniziative. I privati, il non profit e il pubblico hanno però un altro compito: per alleviare i disagi degli anziani bisogna far riscoprire i valori familiari. Sembra ovvio, ma richiede intelligenza e forte dedizione. di Amedeo Piva, assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma


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