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Ministro Urso, ripensaci

L'editoriale del direttore generale della Focsiv, Sergio Marelli, all'indomani del Consiglio dei ministri del Commercio degli Stati dell'Ue.

di Sergio Marelli

Con scarsa attenzione da parte degli organi di informazione, domenica 6 luglio si è svolto a Palermo il Consiglio informale dei ministri del Commercio degli Stati dell?Ue. Il Consiglio di Palermo ha trattato questioni importantissime sia per il destino di miliardi di poveri del Sud del mondo sia, e forse questo è l?aspetto meno compreso dalla maggioranza o più sottaciuto dai pochi decisori, per il futuro di noi cittadini europei ricchi e benestanti. A Palermo i ministri europei hanno tra l?altro discusso della posizione negoziale alla Conferenza interministeriale dell?Organizzazione mondiale del commercio che si terrà a Cancun in Messico dal 10 al 14 settembre. Le questioni all?ordine del giorno saranno fondamentali per il destino comune delle popolazioni del pianeta, quali i brevetti sui farmaci di base per la cura delle malattie endemiche come l?Aids, la liberalizzazione degli ogm, la privatizzazione dei servizi di base (acqua in primis), i sussidi alle esportazioni delle eccedenze alimentari dei Paesi industrializzati, la nota pratica del dumping, rispetto alla quale Vita è copromotore insieme alla Focsiv e a decine di associazioni di una campagna di raccolta firme per la sua abolizione. La chiave di lettura dei criteri adottati per tali scelte sembra essere sempre quella della logica del massimo profitto subito e per pochi eletti. E se qualcuno, i soliti 2 miliardi di poveri che vivono sotto l?Equatore e sotto la soglia della miseria, resta escluso e ne paga le conseguenze, diamogli una dose di carità pelosa, che a ben poco serve se non a tentare di mascherare i veri interessi in gioco. Molte ong, associazioni e persone, riunite sotto la campagna Questo mondo non è in vendita, erano a Palermo per tentare di convincere i governanti dell?Ue ad assumersi le responsabilità che impone il consolidamento di un nuovo soggetto internazionale quale l?Unione europea, e per insistere con il nostro viceministro Urso che le istanze da noi avanzate con il documento consegnatogli in tale occasione non contiene esigenze dei ?no global?, come da lui affermato in dichiarazioni alla stampa, forse ignorando che la sigla ong non sta per ?organizzazioni no global?, quanto il diritto di miliardi di persone di vedersi garantita la sopravvivenza. Eravamo a Palermo e saremo a Cancun per riaffermare la supremazia dell?etica e del bene comune sull?economia e sul profitto, per ribadire che l?ambiente e le risorse naturali sono un patrimonio da non sacrificare sull?altare dello sviluppo, per chiedere che ogni essere umano con tutti i suoi diritti resti il centro e il ?signore? di qualunque scelta operata. E se, come afferma Urso, il mandato e le decisioni assunte dal governo italiano e dal Commissario europeo per il Commercio, Lamy derivano «da un preciso mandato dei parlamenti e delle democrazie europee», allora anche a questi rammentiamo che nemmeno loro possono violare il diritto fondamentale di ogni essere umano: il diritto alla vita.


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