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Morterone, governo arcobaleno con prevalenza green

È il Comune più piccolo d'Italia per numero di abitanti. Dario Pesenti governa Morterone, 31 abitanti in provincia di Lecco, anche con tre esponenti del partito Gay Lgbt+, due in consiglio ed uno in giunta. La sua delibera contro atteggiamenti e linguaggio omofobi ha fatto il giro d'Italia. Nel nostro dialogo cerchiamo di scoprire come si governa l'oasi green del Resegone

di Gabriella Debora Giorgione

Nel piccolo si nascondono le grandi azioni. È quello che scopriamo oggi aprendo la finestra sulla montagna di Morterone. Fino a fine luglio, continua il viaggio della nostra rubrica alla scoperta delle politiche "rivoluzionarie" dei piccoli comuni italiani.

È in provincia di Lecco, proprio dietro il monte Resegone di manzoniana memoria, il Comune più piccolo d’Italia per numero di abitanti: 31 cittadini. Al confine tra il Ducato di Milano e la Serenissima di Venezia, ha costituito nel corso dei secoli una sorta di baluardo tra i due stati. Nel ‘900 la professione prevalente degli abitanti di Monterone era il taglio della legna di faggio, che è anche il simbolo nello stemma del comune, oppure erano “bergamì”, allevatori-casari della civiltà della transumanza del bestiame dai pascoli estivi della montagna fin giù nella pianura milanese. Una meraviglia di “economia della montagna” che però con l’avvento dei grandi caseifici nella bassa bergamasca milanese ha portato ad un progressivo spopolamento di Morterone. La “traccia” della civiltà dei “bergamì” resta anche nei cognomi: Invernizzi, ad esempio, qui è il cognome primario. Abbiamo raggiunto il sindaco di Morterone, Dario Pesenti, per capire come stia sopravvivendo e programmando il proprio futuro il “piccolo comune più piccolo d’Italia” per numero di abitanti su una superficie non piccola di 14 km quadrati e che ha almeno altri due primati italiani.

Sindaco Pesenti, nel 2021 Morterone si distingue in Italia per l’alleanza con il partito Gay LGBT+, ci dice com’è andata?
Sì, noi abbiamo nella nostra amministrazione comunale anche il Partito Gay-LGBT, inglobato nella nostra lista di maggioranza anche per creare la necessaria coesione sociale per governare il nostro piccolo comune. Moretrone ha emenato anche fatto anche una delibera grazie alla quale sanzioniamo con una multa di 500 euro chi discrimina o fa dichiarazioni offensive verso persone gay, lesbiche, transessuali, bisessuali sia di persona che sui social. Tanti altri sindaci d’Italia ci hanno chiamato per capire il modello di delibera e replicarla nei propri Comuni.

Non è la sua prima esperienza in politica, però…
Sono stato in amministrazione comunale a Lecco anche come vicesindaco. Nel momento in cui a Morterone c'era il rischio che non si presentasse più nessuna lista, con alcuni amici abbiamo fatto questa scelta proprio per non lasciare il Comune sprovvisto di amministrazione e di sindaco. Tenga conto che il consiglio comunale di Morterone è formato da 10 persone, il numero minimo necessario, poi ci sono un vicesindaco e due assessori. Ma nessuno è di Morterone, veniamo tutti e 13 da fuori.

Ha personale amministrativo del Comune?
Il problema è che nessuno vuole venire, anche dati i collegamenti stradali dovuti alla conformazione geografica: c’è un'unica strada che ci separa dal paese più vicino e ci vuole almeno un quarto d’ora dal paese più vicino. Come amministrazione comunale abbiamo lavorato molto per mettere in sicurezza questa strada perché è davvero il primo passo se vogliamo rilanciare il paese. Ma il problema è anche economico perché non abbiamo fondi sufficienti, dunque a Morterone al momento abbiamo solo alcuni dipendenti che lavorano in altre amministrazioni e che vengono a fare alcune ore di lavoro. Ma ovviamente Morterone deve fare tutti gli adempimenti che spettano a Roma o a Milano, questo dobbiamo dirlo.

Ma se nessuno è di Morterone e vive a Morterone come fate? Una “casa comunale” gestita a distanza non è un po’ una contraddizione?
Pur non essendo nativi o residenti, per ragioni diverse frequentiamo tutti il comune: ci sono tante altre persone che vivono lì senza averne la residenza anagrafica.

Come gestite le scuole, le politiche sociali, l’economia di Morterone?
Al momento c’è un unico esercizio commerciale rimasto aperto che è una trattoria che fa anche da bar e da negozio e poi c’è uno sportello postamat. Siamo riusciti a fare arrivare la cablatura su fibra su tutto il Comune, oggi il pane è importante quanto la connessione. Non ci sono scuole perché in questo momento abbiamo solo due minori in età scolare per i quali abbiamo risolto il trasporto grazie ad un accordo con le famiglie: invece di pagare un pulmino ed un autista rischiando il défault del Comune, abbiamo stipulato una convenzione con le due famiglie alle quali diamo un sussidio economico per accompagnare loro i due bambini a scuola. Ad oggi non abbiamo altre richieste di sostegno con misure di welfare. I montanari sono orgogliosi e tenaci.

Che distribuzione d’età hanno i 31 residenti?
Tolti i due bambini, una distribuzione più o meno omogenea. Però le dico che siamo ottimisti perché da poco c’è stata l’iniziativa della riapertura di una stalla comunale costruita parecchi anni fa con fondi europei ma mai decollata. Il Comune ha fatto un bando ed una famiglia di Morterone l’ha vinto. Lì sono accuditi gli animali di tutta la comunità, ma la cosa importante è che questa famiglia ha aperto un'azienda agricola e oggi sta producendo del formaggio che io definisco “a centimetro zero”. Siamo riusciti anche ad aprire un caseificio dove ancora si lavora a mano, con la bollitura del latte nel pentolone di rame riscaldato dalla legna. Oggi è una “chicca” che speriamo presto di mettere anche online, ma il problema è che al momento non riusciamo a soddisfare tutte le richieste che ci arrivano fisicamente.

Strutture ricettive?
Attualmente la trattoria di cui le parlavo prima funziona anche da albergo. Ci sono anche case abbandonate, ma tenga conto che se è vero che un secolo fa circa avevamo 400 abitanti una delle caratteristiche di Morterone è quella di avere oltre 40 frazioni, per cui ogni piccolo nucleo abitativo storicamente costituiva una frazione a sé in questo polmone verde nel cuore della montagna, una vera e propria oasi.

Beh, verrebbe fuori un villaggio diffuso arcobaleno e green del buon vivere…
Un’ottima idea! Sa che nell’oasi verde c’è il museo d’arte contemporanea all’aperto e, come dice lei, diffuso? Ci penseremo sicuramente, anche perché il nostro obiettivo è quello di creare un paese sempre più green. Abbiamo costruito la prima casetta a livello europeo interamente ecosostenibile che si autoalimenta attraverso il sole che quindi genera la corrente e dentro c’è un info point per chi arriva. Un altro passo importante sono le colonnine di ricariche per le auto o le bici elettriche, anche perché la strada per Morterone è molto attrattiva per i ciclisti. Ci stiamo muovendo anche per risolvere i costi troppo elevati dell’energia elettrica con il passaggio al led e un'illuminazione a fotocellula.

Qual è il futuro di Morterone?
Attirare residenti permanenti è difficile, sicuramente puntiamo al turismo sostenibile e lento e perché no ai lavoratori in smart. Adesso stiamo vedendo la possibilità di aprire una seconda trattoria con delle camere.

Ma cosa l’ha spinta a fare il sindaco in una condizione così estrema?
La passione per la politica con la p maiuscola, quella “di servizio”, ho voluto mettere a disposizione di questo piccolo comune la mia esperienza amministrativa, più che politica.

Lei sarebbe uno dei sindaci “disobbedienti” sui figli di coppie omogenitoriali?
Io sono un avvocato che rispetta le leggi. Sicuramente è importante sensibilizzare l’opinione pubblica. La nostra delibera che sanziona atteggiamenti omofobi è già una “disobbedienza”. Non serve violare la legge ma alle volte basta anche solo dare l’esempio.


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