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Politica & Istituzioni

Pagamenti, nel 2011 tempi ancora più lunghi

Dai 128 giorni di media del 2009 la Pa ha toccata quota 180

di Maurizio Regosa

Se ne parla sempre di più. Il governo ha dimostrato di conoscere il problema, il Parlamento pure. Ma, nonostante le promesse del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, la situazione va peggiorando: nel 2011 i già lunghissimi tempi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese si sono allungati ulteriormente. A soffrirne, in particolare, quelle aziende labour intensive come le imprese di servizi che aspettano da Stato, Asl e Comuni circa 32 miliardi di euro (sugli oltre 70 totali). In prima fila le cooperative.

Per esempio le sociali di Federsolidarietà vantano crediti per 2,7 miliardi, quelle di Federlavoro e Servizi che aspettano ben 3,5 miliardi di euro. «Appena il 17% dei debiti riguarda lo Stato. Il 54% concerne la sanità e il 20% i comuni», spiega Giuseppe Gherardelli, coordinatore del Taiis (il Tavolo inter-associativo che raccoglie 14 fra associazioni e federazioni di imprese di servizi).

Urgono misure urgenti, dunque, per invertire un trend che allontana sempre più il Belpaese dall’Europa. Nel 2011 i tempi medi di pagamento sono stati di 180 giorni contro i 128 medi del 2009; nello stesso periodo in Francia si è passati dai 70 giorni di media a 64 mentre la Germania ha ridotto l’attesa da 40 a 35 giorni. «Il baratro dei ritardi blocca le azioni di welfare territoriali e mette a repentaglio la stabilità delle cooperative sociali e dell’intero sistema», sottolinea Vincenzo De Bernardo, direttore di Federsolidarietà, auspicando «un meccanismo di compensazione automatica crediti-debiti e il recepimento in tempi brevi della Direttiva comunitaria».


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