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Parma, la città più eco-mobile d’Italia

Il capoluogo emiliano primo nel rapporto ilato da Euromobility e Kyoto Club. Seguono Bologna, Firenze, Venezia e Padova

di Daniela Verlicchi

È Parma la città (tra quelle che hanno più di 100mila abitanti) più eco-mobile d’Italia. Lo attesta il secondo rapporto Mobilità sostenibile in Italia stilato da Euromobility e Kyoto Club, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente. La città emiliana si aggiudica il primato per la mobilità sostenibile per la sua rete di trasporto pubblico, la gestione della mobilità, il numero di auto a basso impatto e il controllo dello smog. Ma soprattutto perché mette in atto tutte le strategie di contenimento dei costi ambientali contemporaneamente: un buon mix, almeno per l’ambiente. Subito dopo Parma nella classifica di Ecomobility un’altra città emiliana: Bologna. Seguono Firenze Venezia e Padova. Al sesto posto si piazza Torino, prima della classe tra le metropoli del nord. Il divario tra Nord e Sud in questo campo sembra quasi incolmabile: prima di incontrare una località del Meridione occorre scendere fino al settimo posto e si trova Bari. Fanalini di coda: Taranto, L’Aquila e Campobasso.

Tantissimi gli indici presi in esame attraverso i questionari inviati agli amministratori delle 44 città (5 non hanno risposto ai test) monitorate da Euromobility: tra gli altri, la presenza di dispositivi di “traffic calming” (rotatorie, isole pedonali, zone 30), gli incentivi al trasporto collettivo o all’acquisto di mezzi meno inquinanti, la presenza o meno di un mobility manager, la qualità dell’aria, le ztl, la lunghezza e il collegamento delle piste ciclabili, la quantità e l’efficienza del sistema di trasporto pubblico e la qualità dell’aria.
 
Nonostante le buone intenzioni, all’auto non si rinuncia. Dal rapporto emerge che in Italia ci sono 62 automobili ogni 100 abitanti: un indice di motorizzazione di molto superiore alla media europea. Per ridurlo, c’è chi punta sul trasporto pubblico (come Torino, Cagliari e Prato, le città col più efficiente sistema di mezzi pubblici) oppure sugli incentivi ad altri tipi di mobilità, ad esempio la bicicletta. Se la città con la rete ciclabile più estesa risulta essere Roma, l’uso di questo mezzo sembra prevalere nei piccoli centri. Gli incentivi, da questo punto di vista, servono a poco: le iniziative di valorizzazione del trasporto ciclabile funzionano solo dove la bici è già tradizione

Stentano a decollare le misure di mobilità sostenibile efficienti. Sono 102mila i veicoli che hanno usufruito di incentivi nel parco autoveicoli delle 50 analizzate, meno dell’un per cento per capoluogo. Tra i carburanti verdi prevale il gpl (quasi il 90% delle auto che usufruiscono degli incentivi sono alimentate a propano), ma sta crescendo anche il metano. Aumenta anche l’offerta di bike sharing e di car sharing, ma non tutti la considerano efficiente.

Va da sé che anche i dati ambientali non registrano grossi miglioramenti. In molte città lo smog è ancora fuori controllo: Siracusa, l’anno scorso, ha superato il limite del pm10 per 282 giorni. E così tra i comuni c’è chi punta sulle limitazioni di traffico: 36 città tra quelle analizzate hanno ztl, e tre hanno attuato politiche di «pricing» delle auto inquinanti (ad esempio l’ecopass).


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