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Questi non li voto

di Gianfranco Marocchi

Leggevo poco fa una nota dell’Alleanza delle Cooperative veramente ben fatta sulla questione dell’aumento dell’IVA alle cooperative sociali e sugli altri provvedimenti della legge di stabilità – non ve ne parlo, tanto sapete già tutto – e riga dopo riga mi montava la rabbia verso l’italico tecnico genio che ha inventato lo s-fondo delle politiche sociali (nel senso che, dopo avere azzerato il “fondo”, hanno trovato un modo indiretto per succhiare al bisogni dei cittadini più deboli altri 250 – 300 milioni).

E pensavo (ne ho scritto più ampiamente su NotizieInRete): siamo passati dallo spendere male al risparmiare peggio. E si può affermarlo senza alcun rimpianto per il disastroso partito della spesa, perché gli ultimi due Governi hanno affrontato la questione del quanto risparmiare, senza mai ritenere degno di approfondimento o di verifica il tema di cosa risparmiare. Se l’obiettivo non è il bene del Paese ma la tutela di interessi finanziari, è indifferente risparmiare tagliando un costo inutile nato dal clientelismo o i servizi essenziali ai cittadini: vale il principio di quali interessi hanno meno facilità a coalizzarsi per protestare (generalmente non quelli nati da clientele, a meno che il patrono non sia caduto in disgrazia).

Mentre sfoglio i dati su risparmi che calano, consumi deperiti, PIL in discesa e famiglie indebitate, corruzione dilagante curata con i fermenti lattici, mentre mi riguardo, oltre all’IVA,  i tagli del 5% e ora 10% agli affidamenti delle ASL o gli attacchi appena rintuzzati alle convenzioni con il terzo settore, mi rivedo davanti il Monti sornione e rassicurante che parla di luce in fondo al tunnel e di ripresa vicina, il ditino didattico di Fornero ad una nostra assemblea mentre parlava di cooooperative (la “o” va ben marcata per insegnare a noi discenti nella sala che questa strana e sconosciuta parola si scrive, appunto, con due “o”), la faccia grave (in dotazione, fa “autorevole”) di Grilli mentre spara le superballe – non contraddetto, i tecnici sanno tutto – che l’aumento dell’IVA ce lo chiede l’Europa (già sentita, questa) e che la manovra porterà più soldi per tutti, il presidente Napolitano che proprio ora dall’Olanda monita sul necessario rigore (= legge di stabilità va bene così); e poi mi sovviene Di Paola costi quel che costi smanioso dei suoi aeroplanini da guerra, Guerra che sconsolata allarga le braccia e allora per solidarietà allargo le braccia anch’io.

Però, senza illudermi che ciò sia di grande interesse per il mondo: io questi non li voto, né loro né chi dice che sono la salvezza d’Italia.


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