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Sostenibilità sociale e ambientale

Saremo tutti atleti nella città di Alice

Piccoli impianti, piste ciclabili, spazi per il gioco e il tempo libero, aree verdi in ogni quartiere. Ecco la metropoli delle meraviglie. La vogliono Legambiente, Wwf e Uisp. Che lanciano la sfida

di Pasquale Coccia

Progettate le città in nome di Alice e rendete l?Italia il Paese delle meraviglie. È questo l?invito esteso dalle associazioni ambientalistiche e dagli enti di promozione sportiva ad architetti, urbanisti, assessori e responsabili degli enti locali. Rendete la città ?possibile? chiedono univocamente il Wwf, la Legambiente e l?Uisp (Unione italiana sport per tutti), dando più valore alla tutela della salute, e favorendo la riduzione dell?inquinamento e la prevenzione dello stress. Se si qualifica il rapporto tra l?ambiente urbano e il cittadino – sostengono gli enti di promozione – attraverso la progettazione di spazio-gioco, percorsi protetti casa-lavoro-scuola, attraverso la pedonalizzazione di vie secondarie, e una politica ambientale compatibile con la vita quotidiana, anche lo sport per tutti può esprimersi al meglio. Il sodalizio stabilito dalle associazioni ambientaliste con gli enti di promozione sportiva, sancisce l?impegno comune a superare il binomio sport-impianto sportivo e definisce lo sport per tutti un sistema di valori strettamente correlato alla possibilità di fruire di servizi, verde attrezzato, parchi urbani e luoghi per l?infanzia destinati ai giochi all?aperto. «Le nostre città rispondono al modello casa-cittadino e non a quello di cittadino-ambiente», sostiene l?architetto Adriano Paolella del Wwf. «Se vogliamo migliorare la qualità della vita nei grandi centri urbani, è necessario che le funzioni determino la struttura della città e non viceversa. Nelle metropoli come Milano, Napoli, Torino è fondamentale cambiare il modo di concepire la viabilità, pensata in funzione della produzione, e connettere i tessuti verdi ridotti attraverso piccole strade ciclabili, che colleghino la periferia al centro. La collocazione di piccoli impianti sportivi in spazi verdi ampi, può facilitare al meglio il loro uso se si stabiliscono percorsi interni alla città dove non si incontrano macchine. Anche la progettazione di piccoli impianti sportivi pensati come luogo di incontro e di divertimento, se rispondono realmente alle esigenze della popolazione di un centro urbano medio o di un quartiere», conclude Paolella, «hanno un buon impatto ambientale. È, invece, controproducente la politica della costruzione dei grandi impianti, utilizzati solo per gli allenamenti e le gare di coloro che svolgono attività agonistica, come le piste di atletica negli stadi, o quelle di impianti in disuso, come il Palazzo dell?hochey e lo stadio Flaminio a Roma, il Vigorelli a Milano. Queste strutture rappresentano un grande spreco di risorse umane ed economiche». Negli ultimi anni anche i massimi organismi sportivi nazionali e internazionali come il Coni, il Congresso olimpico di Parigi del 1994, il Cio (Comitato internazionale olimpico), hanno sottolineato la necessità di un maggiore rapporto tra sport e ambiente, e sollecitato gli enti locali a una più attenta valutazione tra la costruzione di nuovi impianti e l?impatto ambientale. Nei Paesi del Centro e del Nord Europa, che da tempo attuano una politica dello sport in sintonia con l?ambiente, non mancano le esperienze positive del cosiddetto sport sotto casa (piste ciclabili, piccole aree verdi attrezzate, percorsi pedonali), accanto a quelle degli atleti che ricorrono agli impianti classici. In quei luoghi, il benessere del corpo nella città diventa un rilevatore importante per la qualità della vita. I diritti del corpo, insomma, rappresentano il riflesso dei diritti della vivibilità. In Italia, invece, la vivibilità non tiene conto dei più deboli, come i bambini, i disabili, gli anziani. Rispettarli significa progettare da altra angolazione tempi e spazi. Pensando ad Alice. ?Alice nella città? è un progetto dell?Uisp, ente tra i più impegnati nella promozione dello sport sociale. Il progetto ha lo scopo di coinvolgere pedagogisti, architetti, allenatori, nella ricerca di un progetto urbano più rispondente alle esigenze dei cittadini, a partire dal tema della pratica motoria e della cultura del corpo. Per sensibilizzare i cittadini e gli enti locali, l?Uisp promuove una serie di iniziative in primavera, con la partecipazione di migliaia di bambini e giovani. Il 3 maggio in 70 città italiane, si svolge ?Città senz?auto?, in collaborazione con il Wwf. Alcuni spazi urbani diventano campi di pallavolo, basket, calcio. Durante l?ultima edizione hanno preso parte 100 mila tra bambini e ragazzi. Ferrara, invece, ospita ogni anno ?Il Corpo va in città?, mentre a Fano, nelle Marche, si svolge la manifestazione ?La Città dei bambini?. Altre manifestazioni di rilievo, che rientrano nel progetto per il recupero di spazi per lo sport, sono Vivicittà, le Ecolimpiadi, Sport in Piazza. Alcune manifestazioni sono promosse con i ministeri dell?Ambiente e della Pubblica Istruzione.


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