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Sinistra bye bye. L’ecologia si mette al centro

Il neo segretario dei Verdi, Angelo Bonelli

di Ettore Colombo

«Il contagio della sinistra ha impedito al nostro ambientalismo di diventare una questione centrale nella società». Il modello? «I Verdi post ideologici di Francia e Germania» L’ambiente «interessa tutti, è post ideologico e trasversale». «Nelle battaglie ecologiche i cittadini si organizzano in comitati che non sono né di destra né di sinistra». «Rischiavamo di scioglierci in un contenitore indistinto (quello di Sinistra e Libertà, ndr), invece eccoci pronti a lavorare con tutti». «Vogliamo anche dare vita a una grande Costituente ecologista». «Voglio fare dei Verdi un partito post ideologico e trasversale, come in Europa». È un fiume in piena, Angelo Bonelli, neo eletto segretario dei Verdi, anche se “a sorpresa”.
Vita: «Né destra né sinistra»: fa’ uno strano effetto, detto da un ex Arcobaleno…
Angelo Bonelli: L’ecologia è una questione centrale nella società e nella politica mondiale, il che però non vuol dire che debba per forza essere di destra, di sinistra, o centrista, addirittura. Centrale, invece, deve essere, con l’ambiente, il rispetto per esso e per il mondo in cui viviamo, la lotta alla povertà, per la salute e i diritti di tutti i cittadini e le famiglie italiane.
Vita: La sua competitor voleva sciogliere i Verdi dentro Sinistra e Libertà ?
Bonelli: Sinistra e Libertà ha dimostrato, in breve tempo, tutta la sua incapacità a innovare e innovarsi dai vecchi schemi della sinistra italiana. Quella sinistra che, con la sua egemonia, è arrivata fin dentro i Verdi e che ha impedito agli ecologisti italiani di rappresentare e far vivere una forza ecologista e ambientalista di valore e impegno europeo. In Francia come in Germania hanno vinto e vincono dei Verdi post ideologici, liberi da ogni condizionamento politicista. Puntiamo a emulare i loro successi.
Vita: Che giudizio dà dell’operato del ministro dell’Ambiente Prestigiacomo?
Bonelli: Mi chiedo cosa ci stia ancora a fare, lì, la Prestigiacomo, visto che come suo primo atto si è fatta scippare un miliardo di euro destinato dal precedente governo, quello Prodi, solo per le politiche ambientali. Il giudizio è sotto zero. Questo governo ha stornato 510 milioni stanziati per la difesa del suolo per i propri interessi: a Messina se n’è visto il risultato! Per quanto riguarda il giudizio sul governo, anche questo è negativo: la scelta di tornare al nucleare è deleteria e scriteriata, ma il no al nucleare viene da ragioni oggettive, scientifiche. Vogliamo parlare della sicurezza degli impianti? Del problema della dipendenza energetica dall’uranio, che non abbiamo?
Vita: Segretario, così però torniamo ai Verdi “partito del No”? O no?
Bonelli: Alcuni “no” sono sacrosanti, come quelli che si dicono ai figli, per dire. No al Piano casa del governo, no ad alcuni piani regolatori di Comuni di destra come di sinistra, ma sì al rilancio di un Piano trasporti per evitare che continuino a morire 7mila persone all’anno per le polveri sottili, le Pm10. Il primo atto della mia segreteria sarà il lancio di una “contro Finanziaria” da ben 10 miliardi di euro, da stanziare a favore della messa “in sicurezza” del territorio nazionale ed evitare disastri stile Messina. Una manovra con tanto di coperture, a partire dalle spese militari, che sono troppe, circa 30 miliardi l’anno, a fronte di una crisi sociale pesante, e che pesano sul groppo degli italiani per circa 600 dollari pro capite!


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