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Foggia

Clinica legale, studenti dell’Università al servizio di senza dimora e migranti

Il percorso formativo coinvolge 12 studenti del corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università di Foggia. Promossa con Avvocato di Strada, è un’esperienza di servizio legale per senza dimora, migranti, poveri che offre la possibilità di passare dalla teoria alla pratica, in particolare sul diritto dell’immigrazione messo in crisi dal Decreto Cutro che sta facendo aumentare i casi di irregolarità tra gli immigrati

di Emiliano Moccia

«L’impatto sulla pista di Borgo Mezzanone è stato devastante. Non c’ero mai stato in quel luogo con le case in lamiera dove abbiamo incontrato tanti migranti per conoscere i loro casi. E’ stata davvero una bella esperienza formativa, che ci ha permesso di passare dalla teoria all’atto pratico del diritto, in particolare del diritto all’immigrazione, con l’obiettivo di rispondere alle varie problematiche ci venivano presentate». Filippo Panebarca era al primo anno fuori corso della laurea Magistrale in Giurisprudenza dell’Università di Foggia quando ha deciso di partecipare alle attività di formazione accademica della Clinica Legale, che da ormai sei anni vengono promosse dal Dipartimento di Giurisprudenza di UniFg e dallo sportello di Avvocato di Strada di Foggia, l’associazione di legali che prestano assistenza gratuita ai senza dimora.

Studenti della Clinica legale sulla pista d Borgo Mezzanone

«Ho deciso di partecipare perché ero molto interessato dall’aspetto umanitario di questa iniziativa» racconta Panebarca«e perché mi permetteva di toccare con mano qualcosa di concreto, di passare dai libri di studio alla pratica. Abbiamo seguito casi reali, soprattutto di cittadini migranti, cercando di aiutare queste persone andando al di là della teoria». E come Panebarca, decine di altri studenti in questi anni hanno preso parte alla Clinica legale “I diritti dei senza fissa dimora e dei migranti”, che ha ripreso le sue attività nelle scorse settimane coinvolgendo 12 studenti iscritti a partire dal terzo anno di corso. «E’ indubbiamente un esempio virtuoso di connubio tra didattica innovativa e giustizia sociale. I veri protagonisti sono i nostri studenti che si prendono “cura” degli ultimi e si fanno promotori di legalità e rispetto dei diritti umani» spiega la professoressa Madia D’Onghia, responsabile scientifica della Clinica legale, inserita di recente nel rapporto annuale 2023 del Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta) del Consiglio d’Europa, quale buona prassi tra tutte le azioni intraprese nel nostro Paese per combattere la tratta di esseri umani.

E un esempio virtuoso di connubio tra didattica innovativa e giustizia sociale. Gli studenti si prendono “cura” degli ultimi e si fanno promotori di legalità

Madia D’Onghia, responsabile scientifica della Clinica legale
Volontari di Avvocato di Strada e Clinica legale nel ghetto di Borgo Mezzanone

Perché oltre ad offrire ai giovani partecipanti un percorso formativo di alta specializzazione, «le attività hanno l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione studentesca alle tematiche delle nuove povertà e del disagio sociale, dell’accoglienza, dell’intercultura e della cultura del volontariato» aggiunge Claudio de Martino, coordinatore dello sportello Avvocato di Strada di Foggia. «Si tratta ormai di un percorso professionalizzante che tra ore di teoria e di pratica consente di approfondire temi quali diritto all’immigrazione, alla residenza, al reddito di inclusione e di cittadinanza. E’ un percorso che focalizza la sua attenzione su immigrazione e povertà, facendo vivere agli studenti concreti esperienze sul campo, con i senza dimora, i poveri, i migranti». Proprio il diritto all’immigrazione – in un territorio come quello del foggiano caratterizzato dalla presenza di numerosi ghetti in cui vivono i migranti impegnati in agricoltura – è al centro della formazione dei partecipanti.

Il decreto Cutro ha eliminato una serie di norme sulla protezione speciale creando non pochi problemi, portando all’irregolarità tanti migranti che erano usciti dalla loro condizione di invisibilità

Claudio de Martino, coordinatore Avvocato di Strada Foggia

«Il diritto all’immigrazione è sempre stato soggetto a vari cambiamenti normativi, ma adesso con il decreto legge 20 del 2023, il cosiddetto Decreto Cutro, è davvero un delirio» spiega de Martino. «Il decreto, infatti, ha eliminato, fra le altre cose, una serie di norme sulla protezione speciale creando non pochi problemi, portando all’irregolarità tanti migranti che erano usciti dalla loro condizione di invisibilità. Soprattutto per quanti lavorano nel settore agricolo o risiedono negli insediamenti informali». Proprio per questo, gli studenti della Clinica legale affiancheranno nelal loro attività formativa, non soltanto i volontari di Avvocato di Strada, anche quei presidi più esposti in materia di immigrazione e vicini ai ghetti dislocati nel foggiano, come le sedi a Borgo Mezzanone della Flai Cgil e dell’Anolf Cisl.

Claudio de Martino e Madia D’Onghia

Far parte della Clinica legale, dunque, consentirà agli studenti di avvicinarsi alle storie dei senza dimora, dei migranti, delle persone emarginate, provando ad individuare le strategie per far valere i diritti e migliorare la vita di chi vive ai margini attraverso lo studio di casi concreti. «Da una parte i ragazzi si mettono al servizio di persone che non si possono permettere un avvocato, dall’altro possono vivere un’esperienza professionalizzante che consentirà loro di conoscere un atto giudiziario, di leggerlo, di vedere come si scrive, come si sviluppa un’udienza al Tribunale» conclude de Martino. Tra le lezioni che saranno affrontate anche degli incontri con una psicologa per spiegare come approcciarsi ai senza dimora e ai migranti, e con un avvocato per apprendere i principi contenuti nel codice deontologico forense. Nei mesi di giugno e luglio, infine, gli studenti allestiranno uno sportello mobile proprio a Borgo Mezzanone, per essere ancora più vicini alle problematiche dei migranti, che nel periodo estivo sono coinvolti nella raccolta dei pomodori e spesso sono vittime di sfruttamento lavorativo. Perché come ricorda il motto di Avvocato di Strada: “Non esistono cause perse”.