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Afghanistan: la situazione torna incandescente

Attentato al ministro della Difesa e razzi su Kabul. Mentre Al Qaeda...

di Gabriella Meroni

Torna a farsi molto tesa la situazione in Afghanistan. Quattro persone sono morte a Jalalabad, nell’est del paese, in un attentato che aveva come obiettivo il ministro della difesa afghano gen. Mohammad Qassim Fahim, mentre a Kabul altri due razzi – dopo quelli lanciati ieri contro una postazione dell’Isaf – hanno colpito un quartiere periferico. Poco dopo l’arrivo di Fassim a Jalalabad, una mina anticarro, posta ai margini della strada che conduce dall’aeroporto al centro della citta’, e’ stata fatta brillare al passaggio dell’auto che trasportava il ministro. Fahim e’ rimasto illeso, ma nell’esplosione quattro passanti – fra cui un bambino – sono rimasti uccisi e altri 18 feriti. Fra i possibili mandanti dell’attentato non sono stati esclusi i trafficanti di droga, visto che proprio in questi giorni il governo di Kabul ha lanciato una campagna per la riconversione dei terreni finora destinati alla coltivazione del papavero da oppio, tuttavia e’ noto che nella parte orientale dell’Afghanistan, dove si trova Jalalabad, risulta concentrata la maggior parte delle sacche di resistenza al governo provvisorio guidato da Hamid Karzai. Taleban in fuga, uomini di al Qaida e anche gruppi armati facenti capo ai diversi signori della guerra locali continuano a contrastare l’opera di normalizzazione intrapresa dal governo ad interim, che dovrebbe sfociare nella convocazione della grande assemblea intertribale, la Loya Jirga, presieduta dall’ex re Zahir Shah. Dopo un periodo di relativa calma, la situazione e’ peraltro tornata a farsi critica anche nella capitale: due razzi sono stati lanciati stamane contro il sobborgo di Pul-e-sharkhi, nella parte occidentale di Kabul, senza causare ne’ danni ne’ feriti. Ieri due ordigni dello stesso tipo erano esplosi vicino ad un edificio che ospita i militari dell’Isaf, la Forza internazionale di sicurezza e assistenza che ha il compito di mantenere l’ordine nella capitale e di proteggere il governo ad interim, mentre questa mattina e’ stato annunciato il ritrovamento, alla periferia di Kabul, di altri quattro razzi pronti ad essere lanciati. Un portavoce dell’ Isaf, il tenente colonnello Neal Peckham, ha precisato che gli ordigni – da 107 millimetri di fabbricazione cinese – erano montati su un lanciarazzi collegato ad un congegno a tempo. Forse un guasto non ha consentito il lancio contemporaneo di tutti e sei i razzi.


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