Venezia:guerra dei piccioni Ma poi a chi tocca pulire?

Chi pulisce le strade dal guano dei piccioni a Venezia? Non è uno scherzo, ma un problema molto sentito come segnala Teresa Lapis, Difensore civico della Provincia. E i piccioni, elemento di ?colore? della città, rischiano di diventare un serio problema anche igienico-sanitario. Di fronte a ciò l?Amav, azienda che si occupa dei servizi ambientali di Venezia (igiene urbana, verde pubblico), per il momento non ha dato risposte. Anzi, ha replicato che non rientra nelle sue competenze. Per capire come stanno le cose, il Difensore civico ha chiesto – finora senza successo – di incontrare il Presidente dell?Amav. La Lapis ha raccolto più lamentele di cittadini che fanno i conti con strade sporche, poco salubri sotto il profilo igienico e pericolose per il diabolico effetto prodotto dagli escrementi e dall?umidità della città che rendono la pavimentazione estremamente viscida. Racconta Lapis: «Ho chiesto un chiarimento sulle procedure per l?adozione di certe decisioni. Soprattutto perché non vi fosse un referente per i cittadini che chiedono spiegazioni su questa come su altre questioni che li riguardano, ad esempio un nuovo regime di tariffe sui servizi offerti dall?azienda». Il problema va letto sotto due aspetti. Da un lato, il nuovo regime privatistico di certi servizi di pubblica utilità e il tipo di convenzione che il Comune stipula con le aziende. Dall?altro, la poca chiarezza che regna sul terreno della pulizia delle strade e che genera rimpalli di responsabilità senza portare a soluzioni. Se è vero che l?Amav sovrintende l?igiene urbana, pare non spetti all?azienda – spiega il Difensore civico – la pulizia delle strade dagli escrementi di piccioni.«Comune e Amav devono ancora firmare un contratto chiarificatore in tal senso», dice. In attesa del contratto, manca l?integrazione di servizi tra amministrazione comunale, Asl e Azienda. Per il momento i veneziani devono continuare a convivere con il guano dei piccioni.