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Documenti indecifrabili fanno impazzire i cittadini

un’ anziana signora che vive sola in un appartamento di sua proprietà a Venezia. Un giorno, riceve dall’ Ufficio ICI, Settore Tributi del Comune di Venezia...

di Redazione

Il caso di questa settimana riguarda un?anziana signora che vive sola in un appartamento di sua proprietà a Venezia. Un giorno, riceve dall?Ufficio ICI, Settore Tributi del Comune di Venezia, una lettera con cui le viene comunicato che erano stati versati importi inferiori rispetto a quelli dovuti per gli anni dal ?93 al ?96. Viene, quindi, invitata a recarsi presso lo stesso ufficio per ottenere chiarimenti. Il figlio della signora si mette in contatto con l?ufficio comunale che spiega come la differenza degli importi dipendeva dall?accertamento di una diversa categoria dell?unità immobiliare rispetto a quella dichiarata. Da un controllo dei dati attraverso visura catastale, il figlio della signora prende atto della correttezza di quanto accertato dal Comune e resta, pertanto, in attesa dei bollettini per provvedere al pagamento richiesto. Che vengono però recapitati con un importo superiore dovuto al calcolo di sanzioni e interessi. In una lettera allegata viene indicato un numero telefonico dove rivolgersi per avere chiarimenti, ma la linea è perennemente occupata o non risponde nessuno. Il figlio della signora decide di rivolgersi al difensore civico. Spiega che la lettera ricevuta risulta incomprensibile: non è chiaro, infatti, né il procedimento che ha portato alla determinazione dell?importo richiesto né la sua effettiva entità. Come se non bastasse, nella lettera inviata dal Comune «non era stato indicato ? spiega il difensore civico Teresa Lapis ? nessun elemento utile per l?autotutela come le modalità e i tempi estremi del ricorso eventuale». Grazie all?intervento del difensore civico, il figlio della signora riesce a mettersi in comunicazione col responsabile dell?ufficio col quale si giunge a una negoziazione per il pagamento rateizzato del capitale esente dalla sanzione. Resta il fatto, come sottolinea Teresa Lapis, che documenti come quello ricevuto dalla signora sono di difficile lettura e comprensione. E non sempre si può contare su parenti vicini in grado di intervenire come in questo caso.


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