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Se nella sanità pubblica gli esami sono negati che fare?

Non può svolgere tempestivamente l'esame, è costretta a sostenerlo in una struttura privata, ma il rimborso le viene negato.

di Redazione

Non può svolgere tempestivamente l?esame, è costretta a sostenerlo in una struttura privata, ma il rimborso le viene negato. Solo con l?intervento del difensore civico, l?azienda cambia idea. Paola Gallerani, difensore civico dell?Emilia Romagna, ci racconta l?ennesimo caso di malasanità. Una cittadina si rivolge in agosto al Centro Unificato di prenotazione (CUP) della Usl per prenotare la periodica ecografia in gravidanza. Non ci sono posti liberi fino a fine settembre, le dicono. Troppo tardi. La signora è obbligata a rivolgersi a una struttura privata a pagamento. In seguito, chiede all?azienda il rimborso della somma pagata. Ma la Usl le nega il rimborso in base ad alcune normative regionali che prescrivono le prestazioni ambulatoriali in assistenza diretta. Neppure con l?intervento del Centro per i diritti del malato, riesce a ottenere giustizia. È proprio il Centro che sottopone la vicenda al difensore civico che scrive subito ai Direttori Generali dell?azienda più grande nell?ambito di operatività del CUP e della Usl interessata. «Al di là del fatto che tutto è accaduto quando le normative regionali richiamate non erano ancora in vigore – spiega Paola Gallerani – siamo in presenza obiettivamente di un disservizio di tutte le aziende Usl comprese nel CUP poiché non sono state in grado di garantire per il mese estivo la possibilità di effettuare presso le strutture del servizio sanitario nazionale l?esame richiesto». È questo il motivo che ha spinto la signora a rivolgersi al privato. «Ho anche insistito sul fatto che, in forza di specifiche disposizioni a livello nazionale, rese operative dalla regione e dalle aziende Usl, questo esame deve essere completamente gratuito in gravidanza». Paola Gallerani ci assicura che non è bastata una sola lettera. Ma dopo diversi solleciti, l?obiettivo è stato centrato: l?azienda ha finalmente concesso il rimborso. Buon lavoro, infine ad Armando Bongiorno che il 13 gennaio è stato eletto difensore civico della provincia di Prato.


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