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Sanità & Ricerca

Aids, la Lila ai medici: «Boicottate le case farmaceutiche»

E' l'invito di Vittorio Agnoletto che ha annuncia iniziative di boicottaggio contro 39 colossi del farmaco sotto accusa a Pretoria per il prezzo dei farmaci anti Hiv

di Gabriella Meroni

”Abbiamo provato a dialogare con le aziende e le loro associazioni ma ci hannno chiuso la porta in faccia. A questo punto non ci resta che colpire i profitti e soprattutto l’immagine delle aziende”. E’ l’atto di accusa di Vittorio Agnoletto, della Lila, che ha annuncia cosi’ iniziative di boicottaggio contro 39 colossi del farmaco invitando i consumatori e i medici a non comprare i loro prodotti di largo consumo. La Lila chiede al Governo Italiano di appoggiare la possibilita’ dei paesi poveri del mondo di produrre direttamente farmaci a basso costo. Al centro del contendere la riapertura, il 18 Aprile, a Pretoria, di un processo intestato da ben 39 multilazionali del farmaco contro il governo del Sudafrica e il ‘medicines act’ varato, nel 97, dall’allora presidente Nelson Mandela. ”Una legge -ricorda la Lila- che permetteva la produzione in proprio di farmaci per la cura dell’Aids, o l’acquisto diretto da alcun paesi -come Brasile e India- che li producono a prezzi bassi, ed e’ stata bloccata dalla causa intestata dalle multilazionali che ne ha bloccato l’entrata in vigore anche se avrebbe potuto salvare centinaia di migliaia di persone che hanno impossibilita’ d’accesso ai farmaci essenziali proprio a causa del loro costo esorbitante”. ”Le grandi case farmaceutiche -spiega Agnoletto- vogliono difendere i diritti farmaceutici garantiti dagli accordi del Wto, (l’organizzazione mondiale del Commercio) che vincolano l’importazione, l’uso e la vendita dei farmaci, all’autorizzazione del titolare del brevetto. Gli stessi accordi pero’, seppur rigidi, prevedono eccezioni per ragioni di salute pubblica e di emergenza. Evidentemente -chiosa Agnoletto- l’Aids, con 4 mln di sieropositivi, uno ogni dieci abitanti in Sudafrica, non e’ ritenuto dalla multilazionali, un problema sufficente’. ”Pare impossibile -prosegue Agnoletto- che questi colossi farmaceutici non intendano rinunciare nemmeno ad una virgola dei loro immensi profitti, eppure il mercato africano rappresenta per loro nemmeno l’1% dei profitti globali”. La lila si rivolge dunque direttamente al Governo Italiano, in vista anche del G8 di Luglio, perche’ ”appoggi la possibilita’ del Sudafrica e degli altri paesi poveri, di produrre farmaci a basso costo, possibilita prevista anche dalle rigide regole del Wto -chiede la Lila in un appello firmato anche da Lega Ambiente, Medici senza frontiere, e numerose altre associazioni- si esponga verso le case farmaceutiche perche’ abbandonino la causa contro il Governo sudafricano e intervenga contro le sanzioni imposte al Brasile che ha iniziato la produzione di farmaci in proprio”. Ai cittadini, ai medici, ai farmacisti, la Lila chiede di boicottare i prodotti da banco della case farmaceutiche sotto accusa, acquistando invece prodotti equivalenti di altre societa’. Boicottaggio dei prodotti di largo consumo delle 39 multinazionali: Tutte le 39 case farmaceutiche coinvolte sono colossi economici, operanti nei settori più diversi, dalla chimica alla nutrizione, dai prodotti di bellezza ai prodotti per l?agricoltura. La Monsanto, ad esempio, è una consociata della Pharmacia and Upjohn, anch?essa coinvolta nel processo. Questi i prodotti di più largo consumo che Lila invita a boicottare: Alka Seltzer, Aspirina, Autan, Baygon, Lasonil, One-A-Day (Bayer) Ginkoba, Ginsana, Gergovit, Buscopan, Zerinol, Dulcolax, Guttalax (Boheringer) Aquafresh, Lactacyd, Lucozade, Nicorette (GSK) Ovomaltina, Isostad, Cibalgina, Voltaren Emugel, Cereal, Pesoforma, Lecinova (Novartis) Dr. Scholl?s, Coppertone (Schering)


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