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Si allarga la responsabilità dell’associazione

Lo schema di Decreto recentemente approvato richiama il non profit alle proprie responsabilit

di Carlo Mazzini

Il Consiglio dei Ministri ha concluso mercoledì scorso l?esame preliminare sullo schema di Decreto Legislativo recante la ?Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica?, L?introduzione nel nostro ordinamento della responsabilità amministrativa, delle imprese per i reati di corruzione, concussione e frode, avrà risvolti molto rilevanti e, come ha sostenuto il ministro della Giustizia Fassino,?allinea ed aggiorna l?Italia agli standar europei ed internazionali sulla normativa anticorruzione, con evidente vantaggio di trasparenza e serietà del nostro sistema imprenditoriale?. Il Decreto dispone una responsabilità per illeciti amministrativi nascenti da reato, accertata dunque dal giudice penale secondo le regole del processo penale. Le società e le associazioni anche prive di personalità giuridica saranno chiamate a rispondere dei reati sopra citati, commessi dagli amministratori, dirigenti, dipendenti o rappresentanti a esclusivo vantaggio o interesse dell?impresa. L?applicazione di questa disposizione legislativa ci interessa particolarmente in quanto avrà effetti notevoli anche sul mondo del Terzo Settore, caratterizzato dalla presenza di associazioni riconosciute e non, previste dal Decreto tra le destinatarie della norma stessa; la punizione del reato non sarà più limitata al suo esecutore materiale, ma si trasmetterà anche all?ente, per il quale vengono disposte apposite sanzioni: la sanzione pecuniaria prevede il pagamento in capo al solo ente che risponderà con il suo patrimonio o con il fondo comune (verrebbe meno la responsabilità personale e solidale delle persone che hanno agito in nome e per conto dell?associazione prevista dal codice civile), la confisca del profitto del reato ed una serie di sanzioni interdittive, quali la sospensione o la revoca di autorizzazioni e licenze, ma soprattutto in considerazione degli interessi delle organizzazioni non profit, l?esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l?eventuale revoca di quelli già concessi. La misura interdittiva non sarà applicata nei confronti di un ente che svolge un pubblico servizio o un servizio di pubblica necessità, se l?interruzione può provocare un grave pregiudizio alla collettività; ma la prosecuzione dell?attività sarà sottoposta alla supervisione di un commissario nominato dal giudice. In conclusione il Decreto va ad inserirsi nel discorso complessivo della responsabilità degli amministratori degli enti non commerciali, trattato sia dal codice civile che dalla più recente legislazione dedicata alle Onlus ed alle associazioni di promozione sociale. L?iter legislativo non è ancora terminato, ma proseguirà ora con la trasmissione alle competenti Commissioni Parlamentari per l?emissione di un parere non vincolante e, nel termine di 60 giorni, dovrà tornare al Governo per l?approvazione definitiva. Ma quale Governo sarà chiamato a legiferare? Sara Gianni Carlo Mazzini Ernst & Young Centro Studi Area non profit


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