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Cooperazione & Relazioni internazionali

Adozioni: un libro choc sui fallimenti adottivi

Contiene due statitistiche-campione secondo cui oltre il dieci per cento dei minori ospitati negli istituti italiani sono stati "restituiti" dalla famiglia adottiva

di Benedetta Verrini

Da una recente ricerca condotta da Iolanda Galli e Francesco Viero, contenuta nel libro ?I fallimenti adottivi. Prevenzione e riparazione? (Armando Editore, Roma, 2001) emerge la drammatica e pressoché sconosciuta statistica dei bambini adottivi che, ?restituiti? dalla famiglia adottiva, fanno ritorno negli istituti. Lo riferisce, in una news, il sito dell’AiBi, associazione Amici dei Bambini, ente autorizzato all’adozione internazionale. Il volume raccoglie le riflessioni cliniche di psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali ed altri esperti sul tema dell?adozione non riuscita che ha comportato un fallimento nel progetto adottivo, sia per le famiglie che per i bambini o gli adolescenti coinvolti. La riattivazione del trauma dell?abbandono che accompagna ogni fallimento adottivo nell?allontanamento di un minore dalla famiglia che lo aveva accolto, determina, oltre alla sofferenza psichica dei soggetti coinvolti , costi assistenziali e sociali assai elevati. Il fallimento dell?adozione rappresenta un fenomeno in preoccupante crescita che viene osservato all?interno dei servizi Pubblici sul quale è necessario riflettere onde poter realizzare un serio lavoro di prevenzione e riparazione. Sulla base di un?indagine condotta nell?autunno del 2000 e consistita nell?intervistare telefonicamente 45 strutture residenziali per minori della Regione Veneto che ospitavano complessivamente nei primi 10 mesi di quell?anno 425 minori, è stato rilevato che di questi ben 52, pari al 12.3%, provenivano da esperienze di fallimento adottivo. Su cento bambini ricoverati quindi negli istituti sono ben 12 quelli adottati che sono stati ?restituiti? dalla famiglia adottiva. Analoga rilevazione è stata compiuta nella provincia di Napoli, su un campione più ridotto di 10 case famiglia: su 69 minori ospitati 8, pari al 11,5%, risultavano provenienti da un fallimento adottivo. “Tribunali per i minorenni, enti autorizzati e servizi sociali sono tutti ugualmente responsabili di questi fallimenti – sottolinea AiBi – Dei quasi 20.000 bambini attualmente ricoverati negli istituiti italiani possiamo quindi ipotizzare che per circa 2.000 di loro si è trattato di un ritorno, quasi sicuramente definitivo”. Per monitorare la situazione dei “fallimenti adottivi”, un fenomeno sommerso ma estremamente grave (viste le ripercussioni sul benessere psicofisico del minore che viene rifiutato e rimesso in istituto) la Commissione per le adozioni internazionali ha recentemente dato il via a una ricerca su larga scala. Lo ha annunciato la stessa presidente Melita Cavallo durante l’incontro ufficiale con gli enti autorizzati che si è svolto lo scorso 19 novembre. Tra gli altri argomenti che la Commissione è intenzionata ad approfondire, ci sono l’integrazione scolastica dei minori stranieri adottati e l’ingresso in Italia di minori per motivi di cura (una situazione che coinvolge ogni anno centinaia di bambini provenienti soprattutto dalle zone del disastro di Chernobyl). Info: www.armandoeditore.com www.aibi.it


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