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Se il professore non piace alla classe

Cosa fare se in una scuola l'insegnante è contestata dagli alunni

di Massimo Persotti

Una delle insegnanti della classe frequentata da mio figlio viene contestata per il suo metodo di insegnamento da molti studenti. Abbiamo anche provato a parlarne con il preside per chiedere un suo intervento in grado di dirimere la questione, ma senza grandi risultati. A questo punto, persistendo la contestazione nei confronti dell?insegnate, che cosa posso fare? C?è qualche passo necessario o iter specifico da seguire? L.F.(Napoli) Il caso esposto è estremamente delicato e richiederebbe un intervento di soggetti e organismi qualificati nel settore scolastico piuttosto che del difensore civico. Può essere comunque utile raccontare cosa è accaduto a Verona, l?anno scorso, e come l?ombudsman è intervenuto. Teatro: un liceo scientifico a indirizzo sperimentale. Qui una intera classe che si sta preparando all?esame di maturità entra in contrasto con l?insegnante della materia sperimentale. Materia che, proprio per l?indirizzo specialistico del liceo, viene portata obbligatoriamente agli esami sia nello scritto sia nell?orale. Gli studenti non sono soddisfatti dell?insegnante, ne mettono in dubbio le capacità, arrivano al punto di autogestire il corso con i più preparati che svolgono le lezioni al resto della classe, scatenando nell?istituto una tensione molto alta: l?insegnante che protesta nei confronti del preside, i genitori preoccupati per l?andamento dell?anno scolastico, il preside che dopo una serie di richiami decide di sospendere alcuni degli studenti insubordinati. Su richiesta degli stessi genitori, interviene Vittorio Bottoli, difensore civico della Regione Veneto, che si rivolge direttamente al Provveditore di Venezia. «Nostra intenzione non era entrare nel merito delle capacità dell?insegnante, ma» spiega il difensore civico, «trovare una soluzione la più equa possibile». Il Provveditorato di Venezia, dopo una attenta istruttoria, ha deciso il trasferimento dell?insegnante per incompatibilità ambientale. «I genitori» spiega ancora il difensore civico «avrebbero potuto far ricorso anche a un avvocato, ma oltre alla drasticità dell?iniziativa, i tempi si sarebbero allungati notevolmente compromettendo in ogni caso l?obiettivo che i genitori si ponevano, e cioè di salvare l?anno scolastico e la prova della maturità». Una misura punitiva nei confronti dell?insegnante? «La decisione non va interpretata in tal senso», replica il difensore civico« i genitori non chiedevano un provvedimento punitivo, ma una soluzione che potesse risolvere una situazione che ormai si era incanalata su un binario morto. A tal punto da danneggiare entrambe le parti, gli studenti e l?insegnante». Spiega meglio Vittorio Bottoli: «Il provvedimento adottato riflette un giudizio di equità. E su questo terreno deve operare il difensore civico quale figura rivestita di quel ruolo di magistrato di persuasione così particolare e importante nel rapporto tra cittadino e amministrazione».


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