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Amministratore di sostegno al traguardo

Sta per essere approvato il disegno di legge che porterà molte famiglie a poter contare sull'aiuto dell'amministratore di sostegno per anziani e portatori d'handicap

di Benedetta Verrini

Presto molte famiglie potranno contare su una nuova figura giuridica per assistere i parenti disabili e anziani nella tutela degli interessi economici e delle scelte di vita: l?amministratore di sostegno. Il disegno di legge che lo prevede sta per essere definitivamente approvato alla Camera. «è una risposta di civiltà finalizzata a evitare l?interdizione e l?inabilitazione», spiega l?onorevole Luigi Giacco (Ds), firmatario di una delle proposte di legge confluite nel ddl in questione. Entro la fine di maggio la commissione Giustizia della Camera dovrebbe approvare, in sede legislativa, il disegno di legge (AC 2189) sull?istituzione dell?amministratore di sostegno. Sul testo proveniente dal Senato si è realizzata la più ampia convergenza di tutte le forze politiche, che nell?introduzione di questa nuova figura giuridica hanno intravisto una soluzione «che assicura la migliore tutela delle persone più fragili, con la minore limitazione possibile dei loro diritti», spiega l?onorevole Giacco. Questa nuova sensibilità si intravede già nella scelta di inserire il nuovo istituto direttamente nel codice civile: il titolo XII ?Dell?infermità di mente, dell?interdizione e dell?inabilitazione?, verrà sostituito dal titolo ?Delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia?. Viene offerta una possibilità di tutela efficace e meno stigmatizzante dell?interdizione e dell?inabilitazione, legate a doppio filo con situazioni di infermità mentale, e quindi socialmente mortificanti. «La sola ipotesi dell?infermità mentale, oltre che essere frutto di un?ottica eccessivamente custodialistica, non era più al passo con i tempi» continua Giacco, «Basta pensare a tutte quelle situazioni in cui la persona, pur non essendo inferma di mente, non è capace di essere autonoma: ad esempio, nello stadio terminale della vita, nel caso di handicap fisici, a certe situazioni di lieve incapacità senile. L?amministrazione di sostegno permette di conservare una propria autonomia e capacità d?agire nelle piccole esigenze della vita quotidiana, ma di essere accompagnati per tutte quelle operazioni che possono risultare più complesse». Ad esempio, (citando la relazione al ddl), azioni come ritirare una pensione, pagare un affitto, porre attenzione rispetto a certe terapie. «Sotto un certo punto di vista, potremmo leggere l?amministrazione di sostegno non solo come un istituto di salvaguardia del patrimonio, ma anche di miglioramento della qualità della vita futura. In linea con tutte le aspirazioni e le procedure del ?Dopo di noi?, che tanto interessano i genitori dei disabili» sottolinea Giacco. L?amministratore di sostegno potrà essere indicato dallo stesso beneficiario o dai suoi genitori con testamento, e dovrebbe essere, preferibilmente, un parente entro il quarto grado. La stessa procedura di nomina presenta particolari vantaggi: «Abbiamo espressamente sostenuto che il procedimento fosse gratuito, in modo da ridurre al minimo le spese della famiglia. è un vantaggio importante, se si pensa che i procedimenti d?interdizione o inabilitazione sono molto lunghi e costosi». Il ddl dispone infatti che gli atti e i provvedimenti relativi non sono soggetti all?obbligo di registrazione e sono esenti dal contributo unificato (che recentemente ha sostituito i bolli e i diritti per l?iscrizione a ruolo delle cause). è il giudice tutelare l?organo competente a decidere in materia: esso rilascia un decreto motivato, immediatamente esecutivo, in cui stabilisce, caso per caso, la durata, i limiti e l?oggetto dell?incarico. In tal modo, sarà possibile rendere l?amministrazione uno strumento flessibile alle esigenze della famiglia, specificando gli atti che il beneficiario potrà compiere solo con l?assistenza dell?amministratore.


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