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Tratta, continua il ping pong tra le Camere

La commissione di Giustizia del Senato ha apportato alcune modifiche che richiedono ora l'approvazione dell'altro ramo del Parlamento.

di Antonietta Nembri

Deve tornare alla Camera il ddl AS 885-B che stabilisce le nuove misure contro la tratta delle persone. Nell?approvarlo in sede deliberante, la commissione Giustizia di Palazzo Madama, infatti, ha apportato alcune modifiche che richiedono ora una nuova approvazione da parte di Montecitorio. Le modifiche introdotte sono state “concordate con il ministro Stefania Prestigiacomo” come ha ricordato il presidente di commissione, Antonino Caruso, che è altresì fiducioso in un?approvazione da parte dei colleghi della Camera entro la pausa estiva del Parlamento. “Quanti bambini trafficati dovremo ancora vedere prima che l?Italia si doti di uno strumento di civiltà giuridica?”. È tutto in questo interrogativo lo sconcerto di Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes Italia, una delle ong più attive contro la tratta di esseri umani. “Non posso non esprimere il mio disappunto sui tempi della politica: questo ping pong tra Camera e Senato sottolinea una mancanza di attenzione con il rischio”, mette sull?avviso Salinari, “che questa legge nasca già vecchia, che le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico si organizzino. Eppure il ministro Prestigiacomo aveva annunciato tempi brevissimi per colmare il vuoto di civiltà giuridica che c?è in Italia”. Anche per il responsabile di Terre des Hommes è positivo il fatto che questa legge prosegua il suo iter, ma non può fare a meno di ricordare che il ddl è ai nastri di partenza ormai da due legislature “e continua a essere modificato; mi pare che il parlamento abbia assunto tempi geologici per questa legge”. Il problema reale, ricorda Salinari, è che occorre aspettare ancora prima di dire che l?Italia è una nazione che riconosce la tratta di esseri umani come reato. Un turpe commercio che ogni anno coinvolge oltre 6mila minori dai 12 ai 16 anni vittime della tratta dai Paesi dell?Est verso l?Europa occidentale in cui l?Italia appare sempre più come una porta d?ingresso e di smistamento. Non va poi dimenticato che il fenomeno del ?commercio? di bambini è stimato, nel mondo, intorno ai due milioni ogni anno. “Nei vari passaggi legislativi”, sottolinea Salinari, “ci sembra che si perda l?aspetto della protezione e del sostegno alla vittima e si sottolineino sempre più gli aspetti di repressione e contrasto al crimine organizzato. Certo noi non siamo contrari a questo, basti pensare che Terre des Hommes collabora attivamente anche con l?Interpol per contrastare la tratta a livello internazionale. Questi passaggi che appesantiscono la parte repressiva, depotenziano però la parte di protezione”. A livello nazionale e internazionale Tdh con altre ong porta avanti anche una campagna denominata ?Stop Child Trafficking?. Accattonaggio, prestazioni sessuali o lavorative cui vengono troppo spesso costretti minori e donne sono i tanti possibili reati di riduzione in schiavitù previsti dalla normativa in itinere. E presto si potranno vedere i responsabili puniti pesantemente. Ciò grazie a una norma contro la tratta di esseri umani che riscrive l?articolo 600 del Codice penale e che prevede pene per chi eserciti “poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà” su un altro essere umano. Gli autori del traffico potranno subire pene molto severe che prevedono il carcere da otto a vent?anni. Per contrastare il traffico di esseri umani che rappresenta la terza voce di introito per le bande criminali dopo il commercio di armi e quello di droga, con la modifica attuata dal Senato le forze dell?ordine potranno avvalersi anche di infiltrati nelle organizzazioni criminali e utilizzare i collaboratori di giustizia, ai quali saranno anche riconosciuti degli sconti di pena. Ecco cosa potrebbe accadere Questi i provvedimenti previsti nel ddl 885-B approvato dalla commissione Giustizia del Senato: – anni di carcere: (art. 600) riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù. Previste pene da 8 a 20 anni che possono crescere con le aggravanti – norme di contrasto: alle forze dell?ordine sarà possibile infiltrarsi nelle organizzazioni criminali responsabili della tratta e che operano nel traffico e nella prostituzione – pentiti: rispetto alla Camera sono state reintrodotte le norme che prevedono la possibilità di utilizzare i collaboratori di giustizia, i cosiddetti pentiti, per sgominare le bande criminali. Questi otterranno degli sconti di pena – Fondo antitratta: servirà al finanziamento dei programmi di assistenza e di protezione sociale delle vittime della tratta. Qui confluiranno i proventi dei patrimoni confiscati – Programma di assistenza: è previsto il finanziamento di circa 2 milioni e mezzo di euro per assicurare alle vittime vitto, alloggio e assistenza sanitaria


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