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Qui cagliari, si ricomincia.

Riparte, dopo la tragedia del Cessna, l’attività dei trapiantologi del Brotzu. «Lo dobbiamo ai nostri colleghi periti mentre facevano il loro dovere»

di Redazione

Martedì 2 marzo, ore 7 del mattino: ripartono i trapianti all?ospedale Brotzu di Cagliari, lo stesso in cui lavorava l?èquipe di medici periti nello schianto del Cessna. «Anche dopo una tragedia simile non possiamo concederci pause, il lavoro deve andare avanti. D?altronde lo dobbiamo ai nostri colleghi»: queste erano state le poche parole dei medici e del personale del reparto di cardiochirurgia del nosocomio, che si facevano forza a vicenda per trovare gli stimoli giusti per proseguire l?attività dopo la sciagura. Certo la ripresa, pur tanto attesa, non è stata semplice. La scomparsa di Alessandro Ricchi, Antonio Carta e Gianmarco Pinna ha letteralmente decimato lo staff di cardiochirurgia. Il reparto del Brotzu è l?unico, in Sardegna, dove si effettuano trapianti di cuore: venne istituito nel 1987 e da allora ne sono stati eseguiti 111, non pochi se si pensa alle enormi difficoltà derivanti dall?insularità. Alessandro Ricchi, modenese ma in Sardegna da molti anni, era il responsabile. Un luminare nel suo campo; aveva lavorato negli Stati Uniti e a Londra. Antonio Carta e Gianmarco Pinna lavoravano fianco a fianco con lui, e con lui hanno perso la vita trasportando un cuore nuovo da trapiantare. Li hanno definiti angeli, eroi, a loro verrà riconosciuta la medaglia d?oro. Ma chi li conosceva bene, chi li affiancava giorno e notte in sala operatoria ricorda soprattutto la loro grande umanità, la dolcezza con cui si avvicinavano a pazienti in bilico tra la vita e la morte. Non sono neppure mancate le polemiche. All?indomani della tragedia le esternazioni del responsabile della divisione di cardiochirurgia che ha accusato il dirigente dell?ospedale di non aver mai concesso a Ricchi l?incarico di primario, hanno offuscato il clima che si respirava in corsia. Per quelle dichiarazioni il responsabile del dipartimento è stato temporaneamente sospeso dalle sue funzioni. A operare il doppio trapianto cuore-fegato del 2 marzo, cui ne è seguito un altro per la sostituzione di un rene, sono stati i colleghi di Ricchi del reparto di cardiochirurgia, guidati dal professor Emiliano Cirio. Marzia Piga


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