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Tango bond: Altroconsumo scrive al Fmi

Secondo le stime di Altroconsumo, tra gli italiani (rifiuto del 75%) e investitori di USA e Giappone, la cordata del rifiuto rappresenta 20 miliardi di dollari investiti

di Paolo Manzo

Altroconsumo ha scritto oggi al Fondo monetario internazionale, esortandolo a non avallare l’offerta di ristrutturazione del Governo argentino. Per l’associazione indipendente di consumatori sarebbe scandaloso che il fronte del NO all’offerta argentina fosse ignorato dal Fmi. Quasi la metà del debito era in mano a investitori argentini; dell’altro 50%, gli investitori non argentini, ben la metà non ha accettato le condizioni capestro del piano. Secondo le stime di Altroconsumo, tra gli italiani (rifiuto del 75%) e investitori di USA e Giappone, la cordata del rifiuto rappresenta 20 miliardi di dollari investiti. “Il Fondo monetario vuole ratificare una ristrutturazione del debito argentino che ignori un fronte di tale consistenza? Sarà un precedente pericoloso per il futuro dei mercati e per l’atteggiamento da tenere con altri paesi in default” ha dichiarato Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. L’associazione indipendente di consumatori continua a esortare il Governo italiano a far pressione, sul piano internazionale, nei confronti di Fmi e G7, e, sul piano della politica interna, a tradurre in risposte concrete ai risparmiatori ingannati sui bond, i vuoti proclami, sentiti sino ad oggi, sulla tutela del risparmio. Le sanzioni comminate da Consob a Banca Intesa e Uncredit sono un primo passo concreto verso l’individuazione dei corresponsabili della collocazione a cuor leggero fatta con i bond argentini. Altroconsumo assisterà individualmente i risparmiatori, valutando caso per caso l’opportunità di introdurre cause di risarcimento.


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