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Non profit: la privacy rischia di strangolarci

Il nuovo codice per la tutela dei dati personali impedisce alle realtà sociali di contattare il pubblico per fare sensibilizzazione e raccolta fondi. Una lettera-appello da inviare al Garante

di Redazione

Una lettera-appello al Garante per la privacy, perché il mondo dell’associazionismo italiano e le realtà del non profit possano continuare a fare attività di sensibilizzazione e raccolta fondi, inviando lettere e pubblicazioni agli utenti degli elenchi telefonici e degli elenchi pubblici. L’hanno predisposta alcuni membri del comitato editoriale di Vita (tra cui Lega del Filo d’Oro e WWF Italia), sollevando una questione di estrema urgenza e criticità per tutte le organizzazioni che si fanno conoscere e contattano i propri sostenitori attraverso la forma del marketing diretto (lettere, email, telefonate): il nuovo Codice della privacy, infatti, ha messo sullo stesso piano situazioni profondamente diverse come la pubblicità commerciale e le iniziative per la raccolta di fondi per campagne socialmente utili, imponendo per entrambi un ?consenso preventivo?, da parte dell’utente, a ?ricevere pubblicità?. Il danno che si profila, ovviamente, è incalcolabile, dal momento che la mancanza di contatti con i propri potenziali sostenitori creerà grossi problemi di sostentamento dei progetti e delle attività benefiche delle organizzazioni non profit italiane. Per uscire dall’impasse, ?Appare paradossale che nello stesso momento in cui il Governo italiano riconosce come meritevole di larghissima tutela le attività delle organizzazioni non profit, ampliando in misura significativa i margini di detraibilità delle donazioni?, dice l’avvocato Marco Maglio, docente di Diritto privato dei consumi e del marketing all’Università degli Studi di Parma. ?la regolamentazione del Garante su un tema specifico così delicato, come quello della possibilità di contattare per la prima volta un potenziale donatore, non pone alcuna distinzione tra tali attività e qualsiasi attività commerciale, ponendo in capo a tutti lo stesso divieto di contatto con i cittadini, chiamati nel modo più generico a indicare se desiderano o meno ricevere pubblicità, quasi che la lettera o la telefonata finalizzata alla vendita di un prodotto sia la stessa cosa di un contatto finalizzato alla sensibilizzazione, alla promozione della cultura della solidarietà e della partecipazione da parte di un’organizzazione non profit. E’ auspicabile quindi, per equilibrare la normativa vigente, che per le organizzazioni non profit, indipendentemente da eventuali interventi correttivi a favore della totalità degli operatori, che pure riterremmo utili, ci sia una chiara pronuncia delle autorità competenti che sancisca che l’eventuale rifiuto a ricevere pubblicità commerciale non riguarda le organizzazioni senza scopo di lucro?. Riportiamo il testo dell’appello al Garante, perché questa normativa possa prevedere un diverso e più favorevole riconoscimento alle attività del non profit. Le associazioni che intendono aderire lo potranno copiare, sottoscrivere e inviare agli uffici del Garante, comunicando contestualmente a Vita l’avvenuta adesione, in modo da poter tenere un conteggio di quante organizzazioni si sono mobilitate. DA COPIARE E INVIARE AI SEGUENTI DESTINATARI Indirizzo email: garante@garanteprivacy.it Dott. Giuseppe Chiaravalloti Dott. Mauro Paissan Avv. Giuseppe Fortunato Prof. Francesco Pizzetti Componente del Garante per la protezione dei dati personali Piazza di Monte Citorio, 115 00186 Roma Luogo e data Oggetto: trattamento dei dati personali nelle attività di marketing diretto e raccolta fondi delle organizzazioni non profit. Gentile Componente del Garante per la protezione dei dati personali, ci rivolgiamo a lei per sottoporre alla sua attenzione un tema che riteniamo meriti di essere esaminato con urgenza dal Garante, nella sua rinnovata composizione. Ci riferiamo all’iniziativa legata alla realizzazione dell’elenco telefonico universale. Indipendentemente dagli eventuali temperamenti che sappiamo essere richiesti dall’intero comparto della comunicazione, commerciale e non, riteniamo che meritino un’attenzione particolare le problematiche che riguardano le organizzazioni non profit. L’utilizzo di nominativi e indirizzi selezionati dagli elenchi telefonici costituisce a oggi una delle modalità fondamentali di contatto diretto tra organizzazioni non profit e cittadini italiani, finalizzata alla diffusione di informazioni sulle attività, alla sensibilizzazione e raccolta fondi. Il regolamento emanato dal Garante per la raccolta dei dati per la compilazione dei nuovi elenchi, viceversa, sembra al momento non porre alcuna distinzione tra profit e non profit, i cittadini italiani sono stati chiamati nel modo più generico a indicare se desiderano o meno ricevere pubblicità, quasi che la lettera o la telefonata finalizzata alla vendita di prodotti sia la stessa cosa di un contatto finalizzato alla sensibilizzazione, alla promozione della cultura della solidarietà da parte di un’organizzazione non profit. E’ nostra convinzione, viceversa, che tra attività commerciali e attività delle organizzazione non profit ci sia una differenza fondamentale, legata alla tutela di interessi collettivi che riteniamo debbano in ogni caso prevalere su un pur essenziale diritto individuale quale è quello alla tutela della privacy. Segnaliamo che con una recente decisione per la quale il settore non profit italiano si è a lungo battuto, il Governo italiano ha ampliato in misura significativa i margini di deducibilità delle donazioni. Ci sembra contraddittorio che la regolamentazione relativa alla privacy del Garante non ponga alcuna distinzione tra tali attività, che il Governo italiano riconosce meritevoli di fortissima tutela tanto da sottrarle sostanzialmente alla tassazione, e qualsiasi attività commerciale, ponendo in capo agli operatori del profit e del non profit lo stesso indiscriminato divieto di contatto con i cittadini che non abbiano espressamente dato un consenso generalizzato. La sottoscritta organizzazione non profit chiede quindi che, indipendentemente da eventuali interventi correttivi a favore della totalità degli operatori, ci sia una chiara pronuncia dell’autorità competente che affermi che l’eventuale rifiuto a ricevere pubblicità commerciale espresso dai cittadini a seguito della normativa per la realizzazione dell’elenco telefonico universale, non riguarda le organizzazioni senza scopo di lucro, le quali non avendo finalità commerciali ma più generali finalità di solidarietà sociale, hanno facoltà di utilizzare gli indirizzi e i numeri telefonici ricompresi in elenchi pubblici, mantenendo naturalmente l’obbligo di provvedere alla cancellazione se direttamente richiesta in occasione dei singoli contatti. In attesa di un cortese riscontro, inviamo i nostri migliori saluti Firma


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