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Nike svela per la prima volta mappa suoi stabilimenti in Asia

Il testo riconosce che pratiche vessatorie sono tuttora applicate in alcuni stabilimenti dove gli operai sono sfruttati

di Gabriella Meroni

Dopo anni di critiche sulle condizioni di lavoro nei suoi stabilimenti all’estero, la Nike ha rivelato per la prima volta oggi la lista e la localizzazione delle 700 fabbriche che producono in particolare le sue famose scarpe sportive. ol suo rapporto sulla responsabilità sociale, la Nike è la prima multinazionale del tessile a svelare volontariamente l’insieme della sua catena di produzione. Nel rapporto pubblicato oggi, la Nike riconosce che in alcuni stabilimenti dove sono fabbricati i suoi prodotti, i lavoratori subiscono diverse forme di vessazione e sono obbligati ad accettare di fare ore di straordinari. Da anni, attivisti esigono che le multinazionali svelino dove sono situati gli stabilimenti di produzione per permettere una valutazione indipendente delle condizioni di lavoro. La maggior parte rifiuta, spiegando che una tale divulgazione potrebbe permettere lo spionaggio industriale da parte dei concorrenti. Nel suo rapporto sulla responsabilità d’impresa, Nike rivela in particolare il nome di 124 stabilimenti in Cina che fabbricano i suoi prodotti, 73 in Thailandia, 35 in Corea del Sud e 34 in Vietnam. Altri stabilimenti sono un po’ dappertutto in Asia, in Sud America, in Australia, in Canada, Italia, Messico, Turchia e Stati Uniti. Il testo riconosce che pratiche vessatorie sono tuttora applicate in alcuni stabilimenti dove gli operai sono sfruttati. Secondo una valutazione verificata da Nike, casi di vessazione fisica o verbale sono stati censiti in più di un quarto dei suoi stabilimenti del sudest asiatico e tra il 25% e il 50% delle fabbriche della regione limitano l’accesso alle toilette o ai distributori d’acqua durante l’orario di lavoro. In più della metà degli stabilimenti asiatici, la normale attività di produzione porta gli operai a lavorare per più di 60 ore a settimana, secondo l’indagine della Nike. In uno stabilimento su dieci, se un lavoratore rifiuta di fare gli straordinari viene punito.


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