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Una legge che ha avuto tanti amici

Parla Luca Volontè. Il capogruppo dell’Udc alla Camera si dice soddisfatto dell’approvazione della nuova normativa. E ora, assicura tempi brevi per i decreti delegati.

di Ettore Colombo

Il capogruppo dell?Udc alla Camera dei deputati, Luca Volontè è particolarmente soddisfatto: lunedì 30 maggio è arrivato il sì definitivo del parlamento alla legge delega sull?impresa sociale. Per il colonnello di Follini che ha seguito passo passo l?iter del provvedimento a stretto contatto con il mondo del volontariato e del terzo settore, come aveva già fatto per la +Dai -Versi, si tratta di un «grande successo». Vita: Perché è così importante aver approvato questa legge, onorevole? Luca Volontè: Innanzitutto perché si tratta di uno dei rari casi in cui il Parlamento fa propria, assumendola su di sé, un?iniziativa di legge ?popolare?, nel senso che è stata pensata e spinta dal mondo associativo: il parlamento l?ha appoggiata fino alla sua approvazione. Poi perché fornisce finalmente il riconoscimento della dignità giuridica del mondo del volontariato e del non profit, facendo diventare la disciplina dell?impresa sociale una materia civilistica. Vita: Vede ancora ostacoli nell?iter di un provvedimento comunque lungo e tormentato? Volontè: Credo proprio di no. L?impegno del governo è di convocare, nel giro di poche settimane, un tavolo con il mondo del volontariato per definire i decreti delegati della legge. Voglio anche far notare che tutta la Camera dei deputati si è rammaricata per i tempi lunghi e le scelte operate dal Senato, che ha voluto abrogare quella parte del provvedimento che prevedeva benefici fiscali alle neonate imprese sociali. Ma la scelta della Camera è stata di arrivare comunque a un voto finale definitivo. Il punto fondamentale, ribadisco, sta nel cogliere la novità del profilo giuridico dell?impresa sociale. È emersa comunque anche la volontà comune di lavorare per tornare sugli aspetti di vantaggio fiscale per l?impresa sociale a partire dalla prossima Finanziaria. Vita: A proposito di volontà comune, come si è comportata l?opposizione in questo caso? Volontè: È la seconda volta, in questa legislatura, che la maggioranza di governo approva con l?astensione dell?opposizione due importanti normative: una è questa, l?altra la +Dai -Versi. Mi sembra un comportamento responsabile, grazie soprattutto al prezioso lavoro svolto dall?Intergruppo per la sussidiarietà. Due norme che portano la giurisprudenza italiana dentro il mondo moderno e che valorizzano due forti esigenze della società italiana in un?ottica di sempre maggiore promozione e applicazione del principio della sussidiarietà. Vita: Mentre il parlamento lavora, il centrosinistra torna a dividersi. La Margherita sembra avere più appeal, in questo momento, dello stesso Prodi, nei confronti del terzo settore? Volontè: Non mi sembra che gli esponenti della Margherita, che pure hanno portato avanti con coraggio queste due battaglie, siano stati portavoci di una linea maggioritaria, dentro il centrosinistra. Anzi, la maggioranza del loro schieramento li ha di certo frenati, non capendo che questi mondi chiedono atti di protagonismo e di lavoro concreti, come li ha chiesti alla maggioranza di centrodestra e al governo. Per quanto riguarda la Fabbrica e il leader dell?Unione, credo siano in molti gli esponenti dell?associazionismo delusi dal fatto che né l?uno né l?altro abbiano mai avuto la cortesia di dedicare tempo e attenzione a questi due provvedimenti approvati, peraltro, in modo bipartisan. Non mi sembra denoti una grande attenzione al mondo del volontariato e del terzo settore. Credo che il ruolo degli amici della Margherita venga valorizzato molto meglio all?interno dell?Intergruppo per la sussidiarietà?


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