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Meeting: Andreotti contro Pera e guerra in Iraq

Giulio Andreotti torna a criticare la scelta di George W. Bush di attaccare l'Iraq e accusa di ipocrisia il governo italiano e dice a Pera: 'No all'equazione terrorismo uguale Islam".

di Redazione

Giulio Andreotti torna a criticare la scelta di George W. Bush di attaccare l’Iraq e accusa di ipocrisia il governo italiano. “E’ una guerra profondamente ingiusta”, ha detto in una conferenza stampa al Meeting di Rimini, “motivata con l’esistenza di armi di distruzione di massa. Questo non era vero e gli americani lo sapevano”. E lo sapeva, ha aggiunto nell’intervento tenuto di fronte alla platea ciellina, “anche Berlusconi che parlo’ addirittura di antrace nelle mani di Saddam”. L’intervento militare italiano, ha sottolineato, e’ stato spiegato con una “sottigliezza”: e’ stato detto, cioe’, “che partecipavamo al dopoguerra e non alla guerra”. Diversi, invece, i caratteri della prima guerra del Golfo quando Andreotti era presidente del Consiglio, dovuta “a una questione di principio perche’ non si poteva tollerare l’invasione di uno Stato. Comunque – ha concluso – Saddam Hussein sarebbe ancora in piedi se non avesse invaso il Kuwait”. ”No all’equazione terrorismo uguale Islam. Ci sono islamici non terroristi e terroristi non islamici”. E’ questo ”l’appunto” che il senatore a vita Giulio Andreotti ha mosso al presidente del Senato, Marcello Pera, riguardo al suo intervento svolto al Meeting di Rimini. A proposito dei pericoli connessi al fondamentalismo religioso, Andreotti ha osservato: ”Guai a non stare con gli occhi aperti, ma c’e’ pure molta ipocrisia”. ”In Italia ci sono alcune zone dove la mattina si fanno le manifestazioni contro gli immigrati -ha aggiunto Andreotti- e la sera li reclutano per farli lavorare nelle campagne e nelle industrie”.


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