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“007” in rete e low cost

Con 20 euro è possibile trcaciare il percorso della "vittima" seguendo i segnali del cellulare Gsm. Il sito è accessibile anche ai privati cittadini: si teme per la privacy.

di Redazione

Venti euro per poter pedinare e spiare 24 ore su 24 la moglie, il marito, l’amante, il rivale o il collega. Basta impossessarsi per cinque minuti del telefonino della vittima e collegarsi a Internet. Un incubo da Grande Fratello alla portata di tutti, con costi di bassi, al livello dei messaggi sms e un margine di errore sorprendentemente accettabile: solo cento metri nei centri urbani e, al massimo, qualche chilometro nelle campagne meno abitate. Il sito che ha reso accessibile a chiunque un’ebbrezza da agente “007” è britannico e assolutamente legale. Si propone di vendere servizi per la sicurezza delle famiglie, specialmente dei figli minorenni, e il controllo aziendale della dislocazione del personale sul territorio come i tecnici dei servizi di manutenzione e riparazione. Il sistema funziona bene ed è inquietate quanto sia semplice da usare, come ognuno può verificare andando su www. followus. co. uk e siti Internet similari. Tra l’altro le istruzioni sono solo in inglese ma accompagnate da disegni ed esempi facili per tutti. Un blogger e giornalista scientifico del Guardian, Ben Goldacre, dopo aver testato il sistema sulla sua ragazza, iniziando per gioco ma rischiando poi di avvelenare il fidanzamento, ha lanciato un grido di allarme per il rischio di violazione della privacy connesso all’uso di questo nuovo strumento tecnologico. Ma la privacy è un nervo scoperto per gli inglesi che si sentono minacciati dai tentativi di Tony Blair di introdurre l’odiata Carta di Identità e dal moltiplicarsi di telecamere di sorveglianza ad ogni angolo di strada, sui bus e nella metropolitana per favorire la lotta al terrorismo. L’azienda che vende il servizio che segue le tracce dei cellulari Gsm è stata investita da una catena di critiche che percorrendo blog e chat su Internet sono approdate anche su trasmissioni radiofoniche di grande ascolto. La ditta si è difesa dicendo che scopo primario del servizio è quello di sorvegliare le merci in movimento o ottimizzare la gestione a distanza del personale. “È tutto in regola – dicono i gestori del network – in ogni caso su disposizione del ministero degli Interni è previsto l’invio di Sms per circa 18 volte nel primo anno di attivazione”. Si tratta di un testo che avvisa la persona oggetto del “servizio di localizzazione” in corso e, fornendo un codice Pin, consente l’oscuramento del sistema in certi orari, per esempio la notte, oppure la sua cancellazione totale. Ma apparentemente questa protezione della privacy è facilmente aggirabile se, all’arrivo del secondo messaggio, circa cinque minuti dopo la registrazione del servizio, il ricevente chiede la sospensione dell’invio di ulteriori messaggi. Insomma chiunque abbia un telefonino in mano per una manciata di minuti può renderlo schiavo del Grande Fratello e di fatto criptare per il futuro l’esistenza della sorveglianza a distanza. Il segugio telematico è implacabile e silenzioso. Può trasformare il mondo in un allucinante groviglio di prede e cacciatori satellitari. Unico limite riscontrato il fatto che i sistemi satellitari usati da alcune compagnie telefoniche (una minoranza) rimandano il segnale con una latenza che ritarda di qualche minuto la fedeltà della posizione. Commenta ironicamente Goldacre: “Se sospetti che il tuo telefonino recentemente sia stato fuori dal tuo controllo per cinque minuti, chiama la tua azienda telefonica e chiedile di scoprire se c’è qualcuno che sta pedinando il tuo cellulare. Chiunque potrebbe sorvegliarti. Potrei essere io”. E anch’io!


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