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Fao: per una dieta più salutare si punti su politiche agricole

Promuovere la produzione di frutta e verdura fa bene alla salute - e al reddito degli agricoltori.

di Redazione

Pratiche e politche agricole corrette possono promuovere diete salutari, ma al momento gli europei mangiano molto peggio di 45 anni fa, è stato detto nel corso di una riunione internazionale, che si svolge in questi giorni presso la Fao.   L?economista Fao Josef Schmidhuber rivolgendosi ai rappresentanti dei settori agricoli, alimentari e nutrizionali dei paesi membri degli uffici regionali europei dell?Oms e della Fao ha detto: ?La dieta dell?Ue è diventata troppo ricca di grassi, soprattutto saturi, di zuccheri e di colesterolo?.   Un segnale positivo tuttavia c?è, ed è che nel 2002 la gente in Europa ha mangiato più frutta e verdura. Nei paesi mediterranei la gente ha in genere mangiato in modo più salutare che altrove, ma vi sono segnali di un deterioramento anche nella dieta mediterranea, ha aggiunto l’esperto.   La riunione di due giorni, organizzata congiuntamente dall?Oms e dalla Fao con il sostegno del governo italiano, intende facilitare il dialogo tra il settore agricolo e quello della salute per identificare politiche in campo produttivo, commerciale e fiscale che aiutino la gente a migliorare l’alimentazione e a combattere l?obesità e le malattie ad essa connesse.   ?È triste che sovrappeso e obesità colpiscano soprattutto i settori più poveri della società, ed anche che abbiano conseguenze di lungo termine su uno dei gruppi più vulnerabili – i bambini”, ha detto il Dr. Marc Danzon, Direttore Regionale dell’Oms per l’Europa. ?Tutti devono poter avere un’alimentazione sana, e le politiche governative europee devono far sí che essa sia disponibile e che tutti in Europa vi abbiano accesso?.   L’obesità è uno dei più grandi rischi per la salute umana del XXI secolo. Dagli anni ’80 ad oggi la sua diffusione è triplicata in molti paesi europei. Il numero di casi, soprattutto tra i bambini, sta aumentando ad un ritmo allarmante. L’obesità è di già responsabile del 2/8 per cento della spesa medica ed in molte parti d’Europa è la causa del 10/13 per cento delle morti – molto più che in qualsiasi altra parte del mondo.   Un doppio fardello L?esperto di nutrizione della Fao Guy Nantel, nel suo intervento ha sottolineato come l?obesità ormai non riguardi più solo i ricchi paesi industrializzati, ma che stia rapidamente diventando un problema anche nei paesi in via di sviluppo, caricandoli del ?doppio fardello? di sottoalimentazione da una parte ed obesità dall?altra.   L’adozione di diete occidentali e regimi di vita sempre più sedentari stanno facendo aumentare il fenomeno dell’obesità anche nei paesi in via di sviluppo. E sono le donne ad essere le più colpite, ha aggiunto Nantel.   La Fao stima che nel periodo 2000-2002 fossero 852 milioni le persone cronicamente sottoalimentate al mondo. Mentre nello stesso periodo l?Oms quantifica a 300 milioni gli adulti obesi, di cui 115 milioni che soffrono di malattie connesse con l’obesità nei paesi in via di sviluppo.   Nantel cita l?esempio della Cina dove il fenomeno della sovralimentazione è aumentato enormemente. Oggi si stima che nel paese il 23 per cento della popolazione adulta sia in sovrappeso o obesa, e che le malattie croniche connesse con la sovralimentazione siano diventate una delle cause principali di morte.   Una delle soluzioni al problema è quella di mangiare più frutta e verdura, ha detto Eric Kueneman, responsabile del Servizio Fao di Produzione Alimentare. ?La Fao promuove attivamente la produzione di frutta e verdura sia per motivi legati alla salute, sia perché possono generare reddito per i produttori”. L?iniziativa congiunta OMS/FAO in corso rappresenta un?interessante strada per una maggiore e più estesa cooperazione nel campo della salute, dell?agricoltura e della formazione?, ha aggiunto.


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