Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Bielorussia, un appello delle associazioni

Rilanciare i soggiorni terapeutici dopo il black out natalizio. Il Governo prenaa un impegno a riaffrontare la questione con Minsk, chiedono le associazioni delle famiglie

di Redazione

L’Associazione Accoglienza Bambini Bielorussi, così come tutte le altre Associazioni che si occupano di organizzare soggiorni di risanamento (dopo l’incidente alla centrale di Chernobyl del 1986) per i bambini bielorussi presso alcune famiglie italiane – circa 30.000 nel corso del 2005 -, si sono viste negare la possibilità di ospitarli per il periodo delle feste natalizie appena trascorse. Il motivo principale è da riscontrarsi nel mancato raggiungimento di un accordo diplomatico tra il Governo italiano e quello bielorusso, dopo il caso dell’agosto 2006 di Maria, la bambina bielorussa orfana trattenuta illegalmente dalla famiglia di Cogoleto presso cui era ospite. In seguito a questo episodio, il Governo italiano, e in particolare il Ministero della Solidarietà sociale, il Ministero della Famiglia e il Ministero degli Affari esteri, nel mese di novembre 2006 hanno chiesto un incontro a Minsk con le autorità bielorusse, per definire un sistema di garanzie giuridiche per l’ingresso dei bambini in Italia. Il Governo bielorusso ha inaspettatamente rinviato l’incontro, auspicandosi però di poter continuare la collaborazione con l’Italia per cercare di formalizzare in un Accordo Intergovernativo le garanzie precedentemente offerte dal nostro Paese, da ampliare eventualmente anche agli altri Paesi che ospitano i bambini bielorussi. Per le feste di Natale, il Governo bielorusso ha quindi dato l’autorizzazione alla ripresa dei viaggi di risanamento per i bambini che in Bielorussia hanno una famiglia, mentre ha ritenuto necessario rivedere gli accordi relativi all’ospitalità dei bambini orfani. Nello specifico, la Bielorussia ha chiesto al Governo italiano che i bambini orfani venissero ospitati presso strutture collettive come collegi, colonie o istituti e non presso famiglie. Questo per evitare che si verificassero altri casi spiacevoli come quello di Maria, che è stato sicuramente il più eclatante ma certamente non l’unico. Il Ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero ha ritenuto questa richiesta discriminante, e ha preferito non autorizzare i soggiorni in Italia di tutti i bambini. Al momento, le trattative sono in una fase di stallo. Fino ad ora l’Italia si è dimostrato il paese più attivo al mondo ad accogliere questi bambini (circa il 50%), e visto che l’organizzazione dei viaggi è piuttosto lunga e complessa, l’Associazione Accoglienza Bambini Bielorussi e le altre Associazioni temono che i due Governi non riescano a giungere a un accordo positivo in tempi brevi. I bambini bielorussi intanto aspettano e le famiglie ospitanti con loro. E’ importante ricordare che ?ospitalità? non vuol dire ?affido? né tanto meno ?adozione?, e che le Associazioni che si occupano dei progetti di risanamento organizzano viaggi temporanei al fine di migliorare le condizione di salute dei bambini bielorussi. Gli studi sulle conseguenze del disastro di Chernobyl del 1986, hanno rivelato infatti un aumento dell’incidenza del cancro alla tiroide e un sostanziale abbassamento delle difese immunitarie, in particolar modo sui bambini residenti in quelle zone. Gli stessi studi hanno dimostrato che i soggiorni all’estero di questi bambini, che vanno da 1 a 3 mesi all’anno in Italia e che riguardano bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, permettono una riduzione dal 20% al 50% degli elementi radioattivi, senza conseguenze per le famiglie ospitanti. Per informazioni alla stampa Borsani Comunicazione Natascia Pedrona, natascia.pedrona@borsani.it Giulia Borselli, giulia.boselli@borsani.it Tel. 024985125, fax 024985125


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA