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Bene Prodi, ma dove prende i 260 milioni del Fondo globale?

Un mese fa ci sarebbe stata la possibilità, con la Finanziaria, di coprire i debiti pregressi del Fondo. Da dove prenderà i soldi l’Italia?

di Redazione

Ottimo l?annuncio fatto dal presidente?
? del Consiglio, Romano Prodi, al vertice dell?Unione africana di Addis Abeba lo scorso 29 gennaio: «Sul Fondo globale per la lotta all?Aids, la tubercolosi e la malaria stiamo completando il versamento del totale degli impegni presi per il 2006 e 2007, che ammonta a 260 milioni di euro». La notizia, tuttavia, non ha fatto fare salti di gioia all?Associazione ong italiane, né alle organizzazioni internazionali, assai restie ad uscire allo scoperto con comunicati di plauso nei confronti del premier. Come mai? Il motivo è semplice: un mese fa ci sarebbe stata la possibilità, con la Finanziaria, di coprire i debiti pregressi del Fondo. La domanda che ora si pongono a Ginevra, dove al 30 gennaio non si sa nulla di prossimi pagamenti italiani, è: da dove prenderà i soldi l?Italia? Il rischio che li acciuffi dai fondi destinati alle ong c?è ma, speriamo vivamente, alla fine si procederà usando i fondi speciali del ministero dell?Economia. Del resto il nostro Paese aveva fatto così nel 2005, mentre sino al 2004 aveva attinto al capitolo 2180 di bilancio, destinato ai contributi volontari alle organizzazioni internazionali.

Alla conferenza di Parigi per il Libano…
? lo scorso 25 gennaio, il nostro ministro degli Esteri Massimo D?Alema ha detto che i «30 milioni di euro in aiuti di emergenza sono stati interamente spesi». Una cosa è certa, il termine «spesi» è una parola grossa dal momento che, appena il giorno prima, la Farnesina aveva comunicato alle ong italiane se i loro progetti umanitari per Beirut erano stati approvati, approvati con riserva o bocciati. Per i progetti approvati, nostre fonti al Mae ci fanno sapere che sarà necessario attendere inizio marzo perché i fondi siano erogati dal ministero degli Esteri. Per ognuno dei progetti, secondo la legge della contabilità ordinaria dello Stato, le ong devono ottenere due fideiussioni e, per fortuna, le organizzazioni non governative italiane avevano fatto un accordo previo con Banca Etica, che si è fatta carico dell?intero ?pacchetto Libano? approvato dal Mae. Solo dopo questo lungo iter i soldi saranno spesi. Questo per la precisione e senza scordare che l?emergenza cui si fa riferimento è quella del luglio 2006, quella della guerra Israele – Hezbollah…


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