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Economia & Impresa sociale 

Il caro polizze sottola lente di Mister Prezzi

Rc auto

di Redazione

Guidare con prudenza. Oltre a salvare la pelle, l’invito è d’obbligo per la tutela del portafogli. Perché anche un piccolo incidente fa schizzare i prezzi – già in salita per contro proprio – dell’assicurazione sull’auto. E quel che è peggio è che il meccanismo bonus-malus, se funziona “benissimo” stangando gli spericolati al volante, fa invece cilecca per gli automobilisti virtuosi.
Dati alla mano. Antonio Lirosi, garante per la sorveglianza dei prezzi, ha dimostrato che circa il 45% di italiani al volante che viaggiano in prima classe di merito non risparmiamo il becco di un quattrino, perché gli aumenti delle polizze compensano il risparmio di una buona guida. Ora Mr Prezzi vuole vederci chiaro. E perciò, invitando le compagnie a ridurre le tariffe, ha chiesto la collaborazione dell’Isvap per ottenere un quadro trasparente delle offerte che renda possibile un confronto su Internet.

Scendono o salgono?
Intanto si consuma la guerra delle cifre. Secondo l’Ania, l’associazione delle società assicurative, le tariffe sarebbero in calo del 2%. Di pare opposto l’Istat che, solo a gennaio, ha registrato scatti per il 2,5% e così l’Isvap, che nello stesso periodo segnali rincari per il 2,3%. Un salasso che arriva fino all’11,3% per i neopatentati e i conducenti di moto. In mezzo al valzer delle statistiche il presidente dell’Antitrust è intervenuto in modo deciso sostenendo che l’Rc auto offerte dalle compagni sono «tutte uguali, come le clausole vessatorie». Altro che concorrenza…
E che il mercato sia ingessato, malgrado le ripetute sferzate dei venti della liberalizzazioni (inclusa quella sugli agenti plurimandatari), lo dimostra il basso tasso di mobilità dei consumatori. Solo l’8% degli italiani ha cambiato compagnia nell’ultimo anno. Tartassati e contenti? Non proprio.
Del resto il settore è regolamentato per legge. Se si possiede un’auto non c’è via di uscita, la polizza è obbligatoria. E per i big delle assicurazioni, in agitazione per il calo del ramo vita e la tempesta finanziaria che ha investito le società quotate, cercano di irrobustirsi nella cassaforte Rc auto, che oggi vale complessivamente il 50% del ramo danni, pari a 18 miliardi di euro.

Dati contestati
Il problema non è di oggi. Un’indagine dell’Antitrust datata 2003 raccontava di un settore in ebollizione con consumatori tartassati che si trovavano a pagare fino 12 volte in più la polizza rispetto al passato. Stesse dinamiche oggi sull’onda di un caro assicurazione che colpisce di più i centauri (a Napoli i prezzi sono balzati del 16%). I dati dell’Isvap danno per tutti i profili tariffari segni di aumento.L’Ania, dal canto suo, si difende con tabelle che dicono di prezzi più bassi in Europa e di strumenti come le polizze online dove si possono risparmiare migliaia di euro. E non solo. L’associazione delle società assicurative, in via di fusione con la collega delle banche, l’Abi, sta studiando ipotesi di sconti per i giovani e nuove riduzione delle tariffe dopo il grande cambiamento dell’indennizzo diretto. E c’è spazio anche per una stoccata all’Erario a cui, a fronte di 100 euro di premio, l’assicurato ne deve versare altri 23 di tasse, un livello assai più elevato di quello medio europeo.
«I dati delle compagnie», mette in guardia Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, «sono spesso faziosi. Perché, nonostante una serie di interventi normativi come quello sul plurimandato degli agenti, la patenti a punti e l’indennizzo diretto, i premi non calano affatto. Con il malus il consumatore si accolla premi salatissimi, con il bonus invece non cambia nulla. Ora occorre una stretta per fare chiarezza sulla Rc, una macchina da utili per le compagnie che forse va riformata».

Rc all’ipermercato?
Altro punto in questione è il sistema di comparazione online. Il movimento consumatori si è dato da fare e ha sfornato un programma per il confronto delle offerte sul web. Ma il decreto Bersani imponeva quest’onere alle compagnie. «Oggi», continua Miozzi, «il consumatore non ha scelta. Ci sono 80 compagnie che lavorano sull’Rc auto. Un bazaar in cui è difficile districarsi. È sempre più urgente l’intervento del ministero in collaborazione con l’Isvap per creare meccanismi di confronto delle offerte. Per movimentare il mercato servono più canali distributivi. Le iniziative dei centri commerciali potrebbero sbloccare una situazione che è sempre più paralizzata».


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