Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Loro sono sregolati, voi siate flessibili

Valorizzare il gruppo, assecondare la tendenza creativa, condividere il patrimonio normativo. Le tre chance degli educatori secondo Gustavo Pietropolli Charmet

di Maurizio Regosa

Bisogna crederci, nel gruppo». A chi si occupa di tempo libero, il professor Gustavo Pietropolli Charmet consiglia di partire da lì: «Questa generazione di adolescenti è affamata di socializzazione orizzontale. Vede nella relazione con i coetanei e nella relazione di gruppo una grande occasione».

Vita: In che senso le vacanze sono una chance?Gustavo Pietropolli Charmet: La scuola pensa che dedicare tempo, energie e intelligenza alla creazione del gruppo non sia funzionale agli obiettivi didattici. Viceversa chi gestisce il tempo libero sa che la prima cosa da creare è il gruppo. Nel far questo non incontra difficoltà, solo porte aperte. Deve però stare attento alla possibilità che il gruppo privatizzi l?iniziativa e si metta contro il progetto educativo, organizzando una vacanza ?altra?. Va poi tenuto presente che il problema non è far sì che diventino amici, ma colleghi, compagni di viaggio. In sostanza che il ruolo sociale consenta la regolazione delle emozioni.

Vita: Gli adulti che devono fare?
Pietropolli Charmet: Possono governare i ruoli sociali, la leadership, il processo decisionale, i miti e i riti che caratterizzano la vacanza. Un periodo magari breve che però comprende la notte, i pasti, l?addormentamento, la doccia, il risveglio, la nudità, la vestizione: tutti riti che evocano scenario domestico.

Vita: Quali altri aspetti valorizzare?
Pietropolli Charmet: La fortissima tendenza creativa-espressiva. È utile svilupparla da parte di chi gestisce tempo libero. Se l?adulto offre il modello organizzativo, poi i ragazzi lo saturano immediatamente delle loro esigenze. E non c?è dubbio che il bisogno di essere immersi in un flusso comunicativo sia fortissimo. Lo dimostrano Messenger, Skype, i videofonini… Ma c?è un?altra chance: la grande normalità con cui gli adolescenti accettano la separazione, il distacco e il movimento sul territorio.

Vita: Quali consigli per un educatore che si prepara a ?governare? le vacanze?
Pietropolli Charmet: Se pretende l?ordine, il rispetto degli orari, è meglio si ritiri. Questi ragazzi sono sregolati, cioè non sono abituati a rispettare norme. Occorre avere una straordinaria flessibilità sulle regole convenzionali, per poi magari patteggiare e negoziare regole specifiche per l?esperienza che ci si accinge a vivere. Nella loro cultura le regole sono stupide perché impediscono l?incontro, la creatività. Se però sono elaborate collegialmente anche con sanzioni severe ma condivise, possono funzionare. I giovani non sono ostili agli adulti, come un tempo. Se l?adulto è competente s?innamorano. E per competenza i ragazzi intendono la capacità di appassionarsi, di essere curiosi senza però divenire intrusivi nei loro confronti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA