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Economia & Impresa sociale 

Quel complotto orchestrato contro padre Kizito

di Redazione

Non c’è incubo peggiore di quello in cui è finito uno dei più popolari e stimati missionari italiani in Africa: padre Renato Kizito Sesana, lecchese, 66 anni, dal 1988 in Kenya dove ha aperto quattro centri di accoglienza per ex bambini di strada. Una tv privata di Nairobi lo ha accusato di pedofilia. Due ragazzi, con il volto coperto, hanno raccontato di aver subito violenze sessuali. L’emittente sostiene di essere in possesso anche di video compromettenti. Alla polizia in realtà non è ancora pervenuta alcuna denuncia mentre tutte le riviste missionarie esprimono solidarietà al religioso. L’ottimo corrispondente Rai da Nairobi, Enzo Nucci, crede all’ipotesi di un complotto per fini economici: «Sta emergendo una triste storia, il tentativo da parte di due dei più stretti collaboratori di Kizito di impadronirsi dei beni della comunità messa in piedi dal missionario con l’aiuto di migliaia di donatori. Un affare da tre milioni di euro». Padre Kizito ha negato con sdegno le accuse e si è detto pronto a confrontarsi con chiunque. Alla polizia locale ha consegnato la dichiarazione di un ragazzo ospite nel suo centro che afferma sotto giuramento di aver ricevuto promesse di ingenti somme di denaro per indurlo a denunciare il religioso.
Anche la Conferenza episcopale del Kenya ha espresso «shock» ma è stata molto cauta nel prendere le difese di padre Kizito. Hanno scritto i vescovi. «Ci impegneremo fino in fondo per l’accertamento della verità e come Chiesa prenderemo gli opportuni provvedimenti». Lo scandalo dei preti pedofili, a livello internazionale, ha avuto un effetto devastante ed ora la Chiesa ha ovunque il terrore di essere sospettata di coprire i responsabili.

A «Civiltà Cattolica» piacciono le Bcc
Nell’editoriale, rivisto come sempre dalla Segreteria di Stato vaticana, il quindicinale dei gesuiti bastona le grandi banche accusate di «sostanziale sfruttamento dei clienti con un piccolo patrimonio». Quest’ultimi sono invitati ad “emigrare” dalle grandi banche verso istituti più affidabili, come ad esempio quelli del credito cooperativo.

Ipse dixit
Vi dirò qual è la mia ricetta: do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto.
Il santo curato d’Ars, citato nella Lettera al clero cattolico di Benedetto XVI, 18 giugno 2009


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