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Questa è una lezione di autentico mercato

Giuliano Poletti

di Redazione

«L’imprenditorialità, prima di avere un significato professionale, ne ha uno umano. Non a caso Paolo VI insegnava che ogni lavoratore è un creatore».

«In questa Enciclica emerge un’idea moderna di società e mercato» è la convinzione di Giuliano Poletti, presidente di Legacoop, che argomenta: «La persona assume un ruolo molto più importante rispetto alle teorie in genere utilizzate per leggere i fenomeni economici». «Invece qui c’è la persuasione assai prossima», prosegue, «al mondo cooperativo che il profitto e il capitale siano strumenti. Che le organizzazioni efficienti servano ma non siano l’obiettivo. Lo scopo invece ha a che fare con la dignità e la piena realizzazione della persona». Certo, riconosce il presidente, «vi sono tratti di continuità rispetto alla Populorum progressio, ma contenuti positivamente innovativi. Ci troviamo di fronte a un materiale importante che andrà esaminato con molta cura e attenzione». Una consonanza che è possibile riscontrare anche su altri versanti. Ad esempio Benedetto XVI insiste molto sulla fiducia e su quanto sia grave distruggerla. Commenta Poletti: «Di recente abbiamo detto: il mercato è un ambiente civilizzabile. Intendevamo che cioè non è un qualcosa di astratto, fuori di noi. È una costruzione umana. Il Papa ci ricorda che solidarietà e fiducia reciproca sono una componente del mercato, non qualcosa che viene prima o dopo». Altri passaggi destinati a far riflettere specialmente il mondo cooperativo sono quello che si riferisce al pluralismo delle forme d’impresa («e lo fa in modo dialettico, sottolineando che più della forma giuridica conta l’obiettivo che si persegue») e quello in cui cita l’economia civile. Che, spiega Poletti, «non è considerata come un incidente della storia, una fase transitoria che serve a correggere qualche “mancamento” del capitalismo o dello Stato, ma è vista nella sua dignità e nel suo valore. Addirittura è vista come una delle forme che meglio riassume l’idea della partecipazione, della solidarietà, della responsabilità. Poi c’è la parte importantissima sul lavoro: la dignità, i diritti dei lavoratori, la loro sicurezza». In sostanza l’Enciclica potrebbe essere interpretata come una investitura forte del non profit. «L’approccio del Papa», chiosa il presidente, «non nega il ruolo del capitale né dell’impresa capitalistica, tantomeno mette in discussione il mercato, ma interpreta la pluralità di forme nel mercato come una ricchezza che migliora il mercato stesso. È una grande affermazione. E propone un grande dibattito».


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