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Economia & Impresa sociale 

I 100 anni di Federcasse

A Brescia le Bcc celebrano il compleanno ragionando sull'importanza della rete

di Redazione

“Per essere efficacemente banche di comunità, occorreva costituire una comunità di banche”. Con queste parole il Presidente di Federcasse (l’Associazione delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane) Alessandro Azzi, ha voluto sottolineare il senso profondo dell’associazionismo proprio della cooperazione di credito, aprendo stamattina a Brescia i lavori del convegno dedicato al centenario di costituzione della prima Federazione delle Casse Rurali cattoliche, avvenuta proprio in questa città nel settembre del 1909.

Le conclusioni sono state tratte dal Ministro della Istruzione, Università e Ricerca Maria Stella Gelmini che ha sottolineato “il ruolo prezioso di una forma di democrazia economica efficacemente attiva nei territori e nelle comunità, attenta alla sostenibilità, al microcredito, ai giovani, alla solidarietà e capace di promuovere inclusione e coesione dal basso”.  “Le BCC sono e sono state – ha concluso il Ministro –  in oltre cento anni, espressione di capitalismo personale e comunitario”.

Al Convegno ha portato anche il suo saluto il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola. “Ricordando il contributo che al Credito Cooperativo ha dato, soprattutto nell’ultimo decennio, il compianto Direttore di Federcasse Franco Caleffi (scomparso improvvisamente nello scorso maggio Ndr), il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia ha sottolineato i quattro elementi che, a suo avviso, caratterizzano l’esperienza di successo delle BCC: la comunicazione, in termini di relazione; l’educazione finanziaria; l’attenzione al territorio; lo sviluppo di efficaci meccanismi di autoregolamentazione. La d.ssa Tarantola ha poi dedicato una specifica riflessione alla “mutualità”, elemento essenziale della cooperazione di credito, definito “elemento di fertilizzazione del territorio, anche sotto il profilo morale e culturale, non solamente economico”.

 

In Presidente di Federcasse Alessandro Azzi – ricordando il percorso culturale che cento anni fa portò alla nascita “dal basso” di un unico organismo nazionale di rappresentanza delle giovani Casse Rurali cattoliche – ha sottolineato l’esigenza che il Credito Cooperativo ha avvertito, fin da subito, di “applicare la formula cooperativa non soltanto come forma giuridica di esercizio dell’impresa, ma soprattutto come metodo organizzativo, fondato sui principi della sussidiarietà e della solidarietà”.  Un percorso culturale ed organizzativo, ha detto ancora Azzi, che ha consentito la nascita e lo sviluppo di un organismo coeso, basato sul rispetto delle autonomie in una logica di sistema. Questo ha consentito, e consente tuttora, di presentare al Paese una esperienza bancaria unica, grazie all’ azione delle oltre 400 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, inserite in un sistema a rete, prese a modello per la loro particolare vocazione di prossimità ai territori ed alle esigenze delle famiglie e delle piccole e medie imprese. “Dove ci sono forti sistemi di banche cooperative, come documentano autorevoli ricerche – ha concluso Azzi –  il sistema finanziario risulta più stabile, i circuiti della fiducia e del credito reggono meglio, anche agli urti di una crisi di gravi  proporzioni, come quella che stiamo vivendo”-

 

Al convegno, coordinato dal Direttore di Radio 24 Gianfranco Fabi, hanno partecipato anche il Sindaco di Brescia Adriano Paroli, il Presidente della Provincia e Sottosegretario alle Finanze Daniele Molgora, il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Corrado Faissola, il Vice Direttore della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola, il Rettore della Università Cattolica del Sacro Cuore Lorenzo Ornaghi, il Segretario Generale della Confcooperative Vincenzo Mannino, il Segretario Generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli.


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