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Formigoni e Zaia: nelle nostre regioni niente centrali

Il Pd: il governo nasconde la verità sui siti per paura di perdere voti alle Regionali

di Redazione

”In Lombardia per ora non abbiamo bisogno di centrali nucleari, tant’e’ vero che gia’ gli anni scorsi avevamo fermato dei progetti in itinere”.  Parola di Roberto Formigoni. «Il Veneto, oggi ha un bilancio energetico positivo, cioe’ produce piu’ di quello che consuma. Il secondo dato, parlando in una totale virtualita’, perche’ non esistono siti e candidature del Veneto, e’ che il Veneto e’ un territorio molto antropizzato tanto che viene definito la Los Angeles d’Europa per la diffusione di insediamenti”. Parola di Luca Zaia. Due dei più autorevoli candidati del centrodestra alle poltrone di governatore dicono no al nucleare nelle loro regioni.

“I candidati di centrodestra alle prossime elezioni regionali hanno l’obbligo morale di dire con chiarezza e serieta’ ai cittadini se nel proprio territorio ci saranno impianti atomici”, commenta il capogruppo del Pd in commissione Ambiente, Raffaella Mariani: «Formigoni e Zaia hanno gia’ dichiarato che le loro regioni non hanno bisogno di centrali nucleari. Da parte nostra spiegheremo agli elettori che le scelte in materia di politica energetica il Governo le impone ‘dall’alto’ perche’ sara’ ignorato il parere delle regioni, degli enti locali e dei cittadini stessi”. E’ opportuno, conclude Mariani, ”ricordare inoltre che all’approvazione del provvedimento e’ mancato il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni. Anche il Consiglio di Stato ha criticato il provvedimento perche’ insufficiente per la tutela dell’Ambiente

“Il Governo insiste nel non ascoltare gli esperti e nel dimostrarsi del tutto incurante di fronte alle posizioni prese dalle regioni sul nucleare”. Cosi il senatore del Pd Ignazio Marino. Queste decisioni, dice Marino, ”cosi’ delicate, non possono essere prese contro la volonta’ delle persone, all’interno del Cdn senza aver avviato nessun tipo di consultazione con gli amministratori locali, i territori e la popolazione”. Oggi, sottolinea Marino, ”vengono indicati i criteri per la costruzione delle centrali ma il Governo non dice dove verranno costruite queste centrali. Posticipare l’annuncio dei luoghi a dopo le elezioni regionali significa prendere in giro milioni di italiani e nascondere la verita’ prima del voto. Sono certo che la popolazione sapra’ valutare con il voto questo comportamento non trasparente del Governo”. Invece di invocare possibilita’ di sviluppo economico, tutto da dimostrare, insiste il senatore, ”ricordiamo piuttosto il problema dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento delle centrali nucleari a fine ciclo, operazione complessa, pericolosa per la salute e molto costosa”. In Gran Bretagna, ad esempio, osserva Marino, ”e’ stata rimandata di 100 anni, in attesa che la radioattivita’ diminuisca e nella speranza che gli sviluppi della tecnologia rendano piu’ facili le operazioni. Sono fardelli che peseranno sulle spalle delle ignare ed incolpevoli future generazioni e il Governo non puo’ ignorarlo”


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