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Il Naga: «A Milano sgomberati anche i bambini malati»

La denuncia dell'associazione: inascoltate le segnalazioni del Comitato Europeo dei diritti sociali

di Redazione

Non sono servite le segnalazioni del Comitato Europeo dei diritti sociali, che ha da poco condannato il comportamento di altri Paesi europei nei confronti delle famiglie rom, né quelle dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Navy Pillay, che si è detta «allarmata per le notizie di sgomberi forzati di campi rom in Italia». Continuano infatti gli sgomberi di famiglie rom a Milano. Martedì 9 marzo sgombero da via Bonfadini, mercoledì 10 marzo sgomberi in zona Bovisa, e «questa mattina», riferiscono i volontari del Naga, «otto uomini, sette donne e una bambina di due anni gravemente malata, sgomberati ieri dalla Bovisa, sono stati fermati in Piazza Bausan da agenti in borghese che per un’ora hanno controllato i loro documenti per poi seguirli con le macchine». Il vice sindaco De Corato ringrazia gli “ortisti” per le segnalazioni: il verde pubblico è tutelato, i diritti fondamentali delle famiglie sgomberate sono calpestati. L’amministrazione comunale ordina di presidiare le zone «liberate» onde evitare «nuove intrusioni»: la persecuzione delle famiglie sgomberate, ovunque tentino di trovare riparo, è divenuta la prassi politica ordinaria.


Chi se ne accorge?
Le voci di dissenso, pressoché assenti a livello politico e deboli e inascoltate nella società civile, rendono tutto ciò ancora più preoccupante. Solo Naga alza la voce «continueremo a portare assistenza nelle aree dismesse della città, nei campi rom e ovunque ce ne sia bisogno e a denunciare ogni violazione dei diritti tentando di rompere questo silenzio assordante».


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