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Media, Arte, Cultura

La pedofilia? I media ci vanno a nozze

di Lucio Brunelli

Si può avere più o meno simpatia per il Papa tedesco. Ma il modo in cui viene crocefisso dai media, questa campagna asfissiante, ripetitiva, gretta, che vuole provare a tutti i costi la sua complicità morale con i preti pedofili, fino a pretenderne le dimissioni, è una cosa indegna. Non c’entrano la fede o l’appartenenza alla Chiesa. Basterebbe un po’ di pensiero indipendente a far dubitare di un Ratzinger-gate basato su accuse che, ogni volta, sottoposte a un vaglio più serio, nel merito, si rivelano inconsistenti. «Ignobili e false», le ha definite su 30Giorni il cardinale Martini. Un porporato che raramente usa giudizi così trancianti e aggettivi così forti. Quel Martini che nei giornali viene sempre presentato come l’anima critica della Chiesa ufficiale.
Ha detto bene padre Lombardi: «Ci sono degli avvocati che stanno passando ai media documenti sui loro casi per guadagnare più soldi e media che diffondono i casi più polemici senza approfondire».

RITRATTAZIONE DA BRIVIDO
Il predicatore pontificio, padre Cantalamessa, ha letto un brano di una lettera inviatagli da un amico ebreo italiano. Questi commentando «con disgusto» gli attacchi generalizzati al Papa non chiamava in causa la Shoà e lo sterminio degli ebrei. A ricordargli «gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo» era «lo stereotipo e la facilità con cui si passa dalla colpa individuale alla colpa collettiva». Nell’antigiudaismo cristiano la responsabilità di alcuni ebrei per l’uccisione di Gesù diventava la colpa collettiva del popolo “deicida”, così oggi la responsabilità criminale di singoli preti sta facendo diventare il termine stesso “prete” un sinonimo di pedofilo e il Papa (questo Papa!) responsabile di ogni perversione consumatasi anche 40 anni fa. Il predicatore pontificio ha peccato di ingenuità e forse avrebbe fatto bene a tenere per sé quella lettera. Ma il paragone fatto dal suo amico ebreo poteva essere valutato come una legittima opinione. La ritrattazione pubblica cui è stato costretto padre Cantalamessa sulla prima pagina del Corriere, il giorno di Pasqua, dovrebbe far venire i brividi a chi è amante del libero pensiero.

ipse dixit
Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! Vi liberate di quelle cose inutili che ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.


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