Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Leggi & Norme

Biotestamento, così cambia la legge Calabrò

L'Aula della Camera discuterà entro giugno il nuovo testo approvato dalla Commissione Affari sociali

di Sara De Carli

Il 12 maggio la Commissione Affari sociali della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti alla proposta di legge sul testamento biologico, già approvata dal Senato il 26 marzo 2009. Quasi un anno di lavoro per esaminare 2.553 emendamenti e approvarne 17: ben sei, e cioè tutti quelli concettualmente più rilevanti, portano la firma del relatore, Domenico Di Virgilio (Pdl). Nessuno stravolgimento della legge Calabrò, e tuttavia la commissione manda in Aula un testo con quattro importanti novità.

La prima è l’allargamento della platea dei destinatari: la legge nata per le persone in stato vegetativo, sulla scia del caso Englaro, estende invece ora anche per i pazienti terminali e in generale «nell’incapacità  permanente di assumere le decisioni che lo riguardano» la validità delle dat. La modifica di maggior rilievo è che alimentazione e idratazione, che pure continuano a non poter essere oggetto di dichiarazioni anticipate di trattamento, possono ora essere sospese: l’emendamento presentato dal relatore (e letto pertanto come una retromarcia del governo stesso) prevede che alimentazione e idratazione «devono essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci». All’Aula dirimere chi dovrà decidere questa eventuale inefficacia.

Altre due modifiche importanti riguardano il fiduciario, ovvero la persona designata nelle Dat a prendere tutte le decisioni al posto del paziente. Ma che succede se non c’è una sua nomina esplicita? Il testo Calabrà lasciava in sospeso: ora invece le persone che interagiranno con il medico in vece del paziente saranno i familiari, «come indicati nel Codice civile». Dove cioè non sono compresi conviventi e coppie di fatto. Infine, in caso di controversia tra medico curante e fiduciario, la decisione è rimandata a un collegio medico: il suo parere, diversamente da quanto previsto dal testo licenziato dal Senato, diventa ora «vincolante per il medico curante»: al medico resta solo la possibilità di rinunciare al suo mandato.

Tra gli emendamenti approvati, anche quelli che garantiscono ai pazienti in stato vegetativo anche l’assstenza domiciliare, che sarà inclusa nei Lea, e quello di Livia Turco che assicura la validità delle dat per tutti i cittadini, «siano essi italiani, stranieri o apolidi». Modifiche anche alla definizione di cioè che deve sempre guidare l’azione del medico: al posto di «in scienza e coscienza» compare ora un «avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute del paziente».

Resta invece immutato il contestato articolo 4, che prevede che le dat debbano essere manoscritte o comunque sottoscritte con firma autografa, escludendo cioè la validità del video e quindi tutta una platea di disabili gravi potenziali beneficiari, mentre non è stato accolto l’emendamento della Lega che, per evitare altri casi Englaro, esplicitava come non avesserero alcun valore gli orientamenti dedotti da dichiarazioni di intenti al di fuori delle dat.

Dopo l’imminente chiusura della pratica da parte della commissione Affari sociali, la palla passa ora all’Aula della Camera, dove la proposta di legge dovrebbe essere esaminata a giugno. Dopodichè, essendo stato modificato, il testo dovrà tornare al Senato.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA