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Cooperazione & Relazioni internazionali

Museo: «Siamo in mano ad una classe dirigente inadeguata»

Il direttore del Csv.net fa il punto della situazione

di Lorenzo Alvaro

La situazione a L’Aquila è ferma alla consegna delle C.a.s.e. Una città stremata. Mancano, in sostanza, tutti i servizi. Le 15 mila persone che vivono nelle new town l’unica cosa acui pensano è a come andarsene. L’economia, che già era in agonia prima del terremoto, non c’è più. Il lavoro rimane un’emergenza. la “no tax area” una chimera. Questi i motivi che hanno spinto il sindaco Massimo Cialente ha inviare un appello ai direttori dei giornali per chiedere attenzione.

«Quello che scrive il sindaco è la realtà», spiega Roberto Museo, direttore del Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csv.net), «C’è anche da dire che la destra dice che i soldi ci sono e stanno arrivando».

Ma la situazione è molto confusa, proprio sul versante politico, che si gioca naturalmente sull’asse destra-sinistra. Il Pdl infatti è titolare della Regione con Gianni Chiodi e della Provincia con il neo eletto Antonio Del Corvo. La città invece ha un sindaco del Pd. Per questo, secondo Museo, la lettera nasce con un peccato originale «Cialente è il vicecommissario. Che senso ha che divulghi un appello del genere senza la firma del commissario Chiodi. Verrà vista come un pretesto del Pd per gettare fango sul governo. La risposta più logica che verrà data sarà il chiedersi che cosa il Pd stia facendo per L’Aquila. Domanda retorica naturalmente».

In ogni caso i problemi ci sono, «è certamente vero che è finita l’onda mediatica e oggi L’Aquila ha spazio solo sui quotidiani locali. Pochi giorni fa, ad esempio, c’è stata una manifestazione di 12 mila persone che è stata riportata solo da La7 e Rai3. Tutti gli altri hanno sorvolato», continua Museo. Quello che va sottolineato sulle prime pagine è che ci sono due problemi di fondo. «Il  primo», racconta il direttore di Csv.net, «è che non esiste una vera legge sulla ricostruzione. Andiamo avanti ad ordinanze. I tecnici impazziscono cercando di stare dietro alle novità e di mettere insieme tutti gli imput che arrivano». Non c’è infatti un testo che dia le direttive. Berlusconi fa le ordinanze e invia “ordini” al commissario. «Il secondo punto è la classe dirigente locale totalmente inadeguata. Chiodi e Del Corvo dicono che va tutto bene. Cialente invece grida che siamo “disperati”. Tutti perseguono i propri interessi di bottega. Nel frattempo l’assessore alle Politiche Sociali Giustino Masciocco si è dimesso. L’ultimo di una lunga serie. Un gesto “eroico” ormai consueto che non serve a nessuno». Oggi dunque la corresponsabilità delle istituzioni locali nella immobilità aquilana è evidente.

Come se non bastasse è deflagrato anche lo scandalo giudiziario che ha visto protagonista Guido Bertolaso. Per Museo «è stato il modo per il Premier di smarcarsi, dopo le passerelle e il teatro dei primi mesi, quando sono iniziati i veri problemi. Gli aquilani invece sostengono che non si doveva trattare Bertolaso in quel modo dopo quello che ha fatto. Ritengono che il premier abbia fatto bene a risentirsi. I sudditi danno ragione al Principe».

Una situazione totalmente dominata dall’indeterminatezza e dalla sfiducia. C’è solo una certezza secondo Museo «abbiamo capito che il messaggio del governo oggi è “non rompete. Avete avuto quello che mai nessun terremotato ha avuto. Ora rimboccatevi le maniche e ripartite”».


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