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In Emilia è rissa tra Governo e Regione

L'anti-droga: "Rischio epidemie tra i tossicodipendenti"

di Redazione

Il Governo accende la spia dell’allarme sanitario in Emilia-Romagna: “Bisogna affrontare il problema” dell’alto indice di tossicodipendenti positivi all’Hiv (ma anche all’epatite) e del basso numero di utenti Sert testati, “prima che le epidemie sfuggano al controllo”. Dunque il Dipartimento nazionale Politiche antidroga scavalca il muro della battaglia politica e mette in guardia la Regione dalla possibile ‘bomba’ sanitaria innescata dal binomio tossicodipendenza-infezioni.

Il Dpa conferma (ancora una volta) le statistiche della Relazione nazionale sulle tossicodipendenze per il 2009. Numeri, precisa la nota dell’organismo ministeriale, ricavati dai “dati forniti dalla Regione, utilizzando come denominatore il numero delle persone testate o delle quali non si conosceva la sierologia, rapportate al numero di persone sieropositive”. Il risultato e’ “per l’appunto una percentuale del 25,59%” di tossicodipendenti in carico ai Sert e positivi ai test Hiv.

Al contrario, “purtroppo l’assessore Lusenti- si legge nella nota- facendo entrare nella discussione di tutto e di piu’, elude ancora una volta il vero problema che abbiamo sollevato e che si ribadisce. Dai dati trasmessi in ben 9.806 persone tossicodipendenti in carico non si ha alcuna informazioni sul test che dovrebbero invece essere stati eseguiti”. Poi, il Dpa pronuncia la sentenza: “Questo e’ il vero problema che bisogna affrontare, prima che le epidemie sfuggano al controllo”.
Per il Dipartimento governativo la Regione e in primis l’assessore Lusenti non sembrano pero’ troppo intenzionati a migliorare le pessime statistiche: “La discussione in atto- osserva il Dpa in un altro passaggio della nota- invece di voler risolvere il problema del grave deficit diagnostico nei servizi si e’ trasformata in una gazzarra ideologico-politica a tutto campo”. Insomma, “ancora una volta si ha l’impressione che quello che si tenta di fare, piu’ che affrontare il problema reale, e’ spostare l’attenzione e le relazioni solo sullo scontro politico-ideologico”.
Ma il Dipartimento lascia ancora una porta aperta. Il Dpa fa infatti sapere che, “pienamente consapevole del proprio ruolo e delle proprie funzioni istituzionali e rispettoso delle autonomie e responsabilita’ regionali, resta comunque disponibile ad accogliere i tecnici della Regione Emilia-Romagna per qualsiasi confronto e concreta collaborazione si vorra’ avere”.

Da parte sua la Regione non accetta l’analisi e getta benzina sul fuoco. Diventa una battaglia istituzionale ed approda sul tavolo della Conferenza delle Regioni il (velenosissimo) braccio di ferro tra Emilia-Romagna e Dipartimento nazionale Politiche antidroga. Lo annuncia in una nota Carlo Lusenti, assessore regionale alla Sanita’. “Dato che nella replica odierna del Capo dipartimento nazionale Antidroga si introduce un ‘distinguo fra posizioni ed atteggiamento delle singole Regioni’- spiega Lusenti- porro’ la questione complessiva all’attenzione della commissione competente presso la Conferenza delle Regioni: questo perche’ la questione dei rapporti istituzioni tra il Governo e le Regioni, su temi di grande rilevanza sociale, sia posta nelle sedi proprie”.

Dunque la Regione trasferisce lo scontro sul campo della Conferenza delle Regioni, presieduta dal governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. Nel frattempo Lusenti non entra piu’ nel merito della guerra di numeri ingaggiata con Giovanni Serpelloni, il capo del Dpa. Ma l’assessore precisa: “Confermo pienamente quanto ho dichiarato nella giornata di ieri. Al tempo stesso non intendo alimentare una polemica che mi pare lontana da ogni corretto confronto istituzionale e che rincresce sia per i contenuti che per il livore ingiustificato”. (Dire)


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