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Banca etica: servono regole anti-speculazione

2701 persone, associazioni ed enti locali hanno aderito a "Sulla fame non si specula"

di Emanuela Citterio

«Serve una governance internazionale in grado di fermare le speculazioni finanziarie sul cibo». Lo dice a vita.it Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, che ha dato la sua adesione alla campagna “Sulla fame non si specula” promossa da giornalisti, economisti ed esponenti del terzo settore insieme ad Acli, Action Aid Italia, Pime, Unimondo e Vita Magazine.

«La compravendita senza scrupoli dei derivati legati ai beni alimentari è un’altra dimostrazione di come la finanza internazionale di oggi si muova con logiche speculative anche in settori che riguardano beni vitali» afferma Biggeri, «non curandosi del fatto che le condizioni di vita peggiorano per milioni di persone, soprattutto nel sud del mondo».

Dal giugno 2010 a oggi, i prezzi del grano e del mais sono di nuovo raddoppiati. E secondo quanto riferito di recente da Mario Draghi, governatore della Banca D’Italia, 44 milioni di persone sono finite in povertà come conseguenza dell’aumento dei prezzi dei beni alimentari. Parallelamente, nei mercati delle commodity, da Chicago a Singapore a Johannesburg, le operazioni in derivati sulle materie prime e sui beni alimentari hanno fatto registrare, nel 2010, aumenti del 10-20% rispetto all’anno precedente.

«Siamo d’accordo con Draghi» afferma Biggeri. «Il punto però è che, oltre alle denunce, servono regole che frenino le speculazioni, e si fa fatica a capire in quale sede internazionale questo possa avvenire. Ci ha provato in passato l’Organizzazione mondiale del commercio, e il tema di recente è stato messo in agenda nel G20, che però rappresenta solo alcuni Paesi».

Tra adesioni a “Sulla fame non si specula” c’è anche quella del primo ente locale, il comune di Borgo Ticino. Un’adesione importante, perché la campagna chiede alle amministrazioni locali di impegnarsi a non investire in titoli speculativi legati a beni alimentari.

Ancora nessuna risposta, invece, da parte dei candidati sindaco di Milano, ai quali sono stati consegnati l’appello ed è stato chiesto di sottoscrivere un codice di condotta.

Sono 2701 le persone, associazioni ed enti locali che, in una settimana, hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione partita da Milano “Sulla fame non si specula”, che vede fra i primi firmatari lo chef Davide Oldani, Gad Lerner, Carlo Petrini di Slow Food, don Virginio Colmegna, gli attori Giacomo Poretti e Giovanni Storti del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”, Carlo Franciosi di Coldiretti.

Info: www.sullafamenonsispecula.org; Facebook/Sulla fame non si specula


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