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Economia & Impresa sociale 

Accordo tra Ont Italia e Philip Morris Italia per lo sviluppo del settore

La miltinazionale si impegna ad acquistare tabacco italiano direttamente dalla Unione di tabacchicoltori indicati da Coldiretti

di Redazione

Durante una cerimonia che si è tenuta a Roma ieri, nelle sale di Palazzo Rospigliosi, Ont Italia (Organizzazione Nazionale Tabacco Italia, società che unisce le maggiori associazioni tabacchicole) e Philip Morris Italia s.r.l hanno firmato l’accordo pluriennale per la fornitura di tabacco greggio italiano, unitamente ai contratti di coltivazione per l’anno 2011, con il comune obiettivo di garantire sostenibilità economica alla coltivazione del tabacco in Italia. Gli accordi sono stati firmati dal vicepresidente di Coldiretti e presidente di Ont Italia, Gennarino Masiello, dal direttore della Coldiretti sannita Luigi Auriemma, dal presidente e dal Vicepresidente di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli e Nicolas Denis, alla presenza dell’assemblea e del consiglio di amministrazione di Ont Italia.

Coldiretti, Ont Italia e Philip Morris Italia già nel mese di ottobre dello scorso anno avevano annunciato il raggiungimento dell’accordo, i cui termini, da allora, non sono mutati e che possono essere così riassunti: Philip Morris Italia si impegna ad acquistare tabacco italiano direttamente dalla Unione di tabacchicoltori indicati da Coldiretti (Ont Italia) per il triennio 2011-2013, con un aumento dei propri acquisti di tabacco del 25% rispetto al raccolto 2010.

Ont Italia garantirà a Philip Morris Italia la disponibilità dei tabacchi rispondenti alle esigenze della manifattura e si occuperà della divulgazione e implementazione delle Buone Pratiche Agricole (Gap – Good Agricultural Practices), le linee guida elaborate da Philip Morris International per garantire la qualità e l’integrità del tabacco e il rispetto dei principi di tutela dell’ambiente. L’accordo prevede anche che l’attività di prima trasformazione del tabacco e gli altri servizi correlati saranno affidati a terzi, scelti tra le imprese più competitive per qualità del servizio, installazioni industriali e know-how internazionale.

«La grande novità di questa intesa», ha dichiarato Gennaro Masiello, «sta nell’accorciare e razionalizzare la filiera per consentire di aumentare la competitività del tabacco italiano e favorire il trasferimento delle risorse al mondo della coltivazione. L’accordo contribuisce a dare serenità a un settore strategico per valore economico e occupazionale in alcune aree del nostro paese. È evidente che dovranno continuare i nostri impegni sia per consentire di utilizzare le risorse previste dai PSR che per evitare l’ipotesi di revisione della direttiva sui prodotti di tabacco che sarebbe fortemente penalizzante per il prodotto nazionale e favorirebbe esclusivamente le importazioni di prodotto da paesi terzi».

Soddisfatto per la formalizzazione dell’accordo anche il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli: «Con la firma odierna», ha detto, «vogliamo riaffermare il valore strategico che assegniamo alla tabacchicoltura nel nostro paese. La sinergia con Coldiretti ci vede uniti nel comune intento di favorire lo sviluppo, la competitività e la sostenibilità in un settore altamente qualificante dell’economia nazionale».

L’Italia è il primo produttore europeo di tabacco, con una produzione che nel 2010 è stata di circa 90.000 tonnellate. La coltivazione si concentra in Veneto, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio e Campania. Complessivamente, la fase agricola della filiera italiana del tabacco esprime una valenza socio-economica significativa, coinvolgendo oltre 60.000 addetti nella coltivazione e prima trasformazione del tabacco.

Philip Morris Italia srl, con sede a Roma e un organico di circa 330 dipendenti, è l’azienda leader in Italia nel settore del tabacco, con una quota di mercato superiore al 50%. Philip Morris Italia srl è l’affiliata italiana di Philip Morris International (PMI), la maggiore azienda a livello internazionale nel settore del tabacco, i cui prodotti sono venduti in circa 180 paesi. PMI detiene 7 delle 15 marche più vendute al mondo.


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